domenica 10 gennaio 2010

FLIRTANDO CON L'UDC

- SARA' IL FASCINO BRIZZOLATO DEL SUO LEADER;
- SARA' IL MISTERO DEL BLASONATO NOME DEL SUO SEGRETARIO;
- SARA' LA FORZA TRAVOLGENTE ED ECUMENICA DI QUELLA PAROLA: "LIBERTAS", SCOLPITA, BIANCA, IN QUELLA CROCE ROSSO COSTANTINO, IN QUELLO SCUDO DAI CARATTERI LEPANTO...

UN PARTITO CARSICO CHE NON SOCCOMBERA' MAI!!!



riporto l'editoriale di Andrea Fabozzi pubblicato il 07/01/2010 su "ilManifesto".

- UDC -

La magnifica preda è un partito che ha preso il 5,5% alle scorse elezioni politiche ma che i sondaggi danno in crescita, leggera. Che è al governo con berlusconiani e leghisti nelle regioni dove berlusconiani e leghisti governano. Che alla riapertura del parlamento porterà avanti una legge sul legittimo impedimento perfetta per bloccare i processi di Berlusconi, una legge che il Pd giudica incostituzionale. Che ha il segretario nazionale Lorenzo Cesa indagato per illecito utilizzo dei fondi europei, il vicesegretario Totò Cuffaro condannato a cinque anni per favoreggiamento a Cosa nostra e il responsabile dell'organizzazione Saverio Romano indagato perché sospettato di aver ricevuto una parte del tesoro nascosto di don Vito Ciancimino. La magnifica preda è il partito che alle elezioni europee di qualche mese fa ha candidato Filiberto di Savoia e Magdi Cristiano Allam, è l'Udc.
In Puglia l'Udc ha fatto più riunioni con la probabile candidata del Pdl, Adriana Poli Bortone, che con il Pd. Ma poi Casini ha fatto una promessa a D'Alema e intende rispettarla: se il Pd rinuncia a Vendola può avere l'Udc. Altrimenti l'Udc, entro tre giorni, chiuderà un accordo con il centrodestra. Questo ultimatum Casini lo propone al Pd in nome della «coerenza». «Basta giochini», ha detto. E il Pd lo accetta. Non solo in Puglia. In Veneto Bersani non ha ancora indicato la sua candidata per paura di spiacere a Casini. Nelle Marche era chiuso un accordo con la sinistra ma è stato riaperto per fare posto all'Udc ed escludere quelli che l'Udc non gradisce. Nel Lazio i centristi sono stati corteggiati invano al punto da restare senza candidati e poi Casini ha scelto la candidata del Pdl perché è una ragionevole finiana. Lo stesso è accaduto in Calabria, ma alla fine l'Udc ha abbracciato senza problemi un candidato ferocemente berlusconiano e dal passato imbarazzante.
Secondo di Forlani all'epoca in cui il segretario democristiano doveva vedersela con la spregiudicatezza di Craxi, che però alla fine un alleato lo sceglieva, Pier Ferdinando Casini teorizza la politica delle mani libere per rompere il sistema bipolare centrato su Pdl e Pd. Lo dichiara. La cosa sorprendente è che il Pd ci sta a farsi rompere, anzi è disposto a dare una mano. La sinistra sarà anche fuori dal parlamento però nelle regioni ancora esiste e Bersani ha vinto il congresso promettendo di allargare le alleanze, non di rovesciarle. Di Pietro rischierà anche di essere il miglior alleato di Berlusconi, per assurdo, ma Casini è già alleato del cavaliere, molto in concreto e in alcune regioni è alleato contro il Pd. Eppure le volpi democratiche hanno deciso che il residuo di sinistra che gli resta attaccato per via degli elettori e della collocazione parlamentare è un impaccio strategico. Per liberarsene non c'è altro modo che affidarsi totalmente all'Udc. Chi è la preda, allora, è chi il cacciatore?

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