mercoledì 29 ottobre 2008

LA PARAOCCHI

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Cari compagni e compagne

questo post pecca di semplicità in confronto ai post inseriti nel nostro blog... purtroppo non ho molto tempo per scriverlo e articolarlo alla perfezione, quindi posso dire che userò solo poche righe, solo ed esclusivamente per farvi presente di un gravissimo fatto avvenuto in questi giorni.
Forse tutti abbiamo sentito al telegiornale del fallito attentato organizzato da due ragazzi americani, Daniel Cowart (20 anni) e Paul Schlesselman (18 anni), nei confronti del candidato Barack Obama.
I due neo-nazisti, sono stati fermati mentre stavano attuando un piano per assassinare il candidato alla casa bianca e sterminare, decapitandoli , 102 ragazzi afroamericani del Tennessee.
I prescelti per lo sterminio sarebbero stati uccisi dopo una divisione numerica basata su numeri simbolici dei neo-nazisti “88 per evocare HH (heil Hitler) e 14 come il conteggio delle parole che compongono il motto ariano "We must secure the existance of our people and a future for white children".
A incastrali è stata l’ esposizione su MySpace delle loro teorie naziste e terroriste.
Questa notizia richiama alla mente la squallida lettera inviata da una giovane militante del PDL al Carlino di Pesaro in cui si sottovalutava il ritorno in scena di certe teorie neo-fasciste e neo-naziste.
Mi chiedo fin dove dovremmo arrivare prima di riuscire a mettere in testa alla gente quanto il mondo e i giovani sono in pericolo per questo nostalgico ritorno!!

martedì 28 ottobre 2008

Appello agli studenti

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Messaggio rivolto a tutti gli studenti delle scuole di Pesaro e provincia... e di tutta Italia.



Appello per un'assemblea nazionale degli studenti medi il 31 Ottobre


Gli sguardi che ci rimangono negli occhi, in questi giorni frenetici, sono quelli delle mille assemblee nelle scuole occupate. Una generazione vuole riprendersi tutto, cominciando dalla trasformazione dei luoghi che attraversa ogni giorno. Riprende finalmente corpo la parola politica.
Tutto intorno a noi è crisi, economica e sociale: è il progetto neoliberista che smentisce se stesso per potersi riaffermare. Usano il denaro per salvare le banche e lasciare che l’esercito presidi
le città, ma dicono che il denaro non c’è per il pensiero e il sapere, l’istruzione e la formazione.
Dicono che il sapere non serve, è fannullone in chi lo insegna, è inutile e bullo in chi lo dovrebbe apprendere. Dicono che serve sapere solo ciò che serve all’impresa e al mercato. Sanno molto bene che per diventare uno sfruttato di domani è meglio non sapere nulla. Dicono che puoi sapere solo se sei italiano e infatti questo governo italiano sa bene di essere razzista.
Gelmini e Tremonti sanno quello che vogliono: colpire l’istruzione pubblica ma per riportare un’intera generazione nel recinto della subordinazione. Ci vorrebbero passivi, precari, soli, controllabili, ignoranti: un’esistenza mercificata e una vita predestinata dal ricatto.
Vogliono fare il deserto, e dicono che si chiama riforma.
Tagliano risorse, strumenti materiali e immateriali, per rendere sterile e infertile la trasmissione del sapere, per cancellare la possibilità che uno sguardo critico sul mondo possa vivere domani negli uomini e nelle donne.
Vogliono fare il deserto perché solo nel deserto possono sopravvivere controllo e disciplina, e spesso lo dicono.
Rendono le scuole, le università, i centri di ricerca, gabbie privatizzate e separate, figlie del mercato e del potere: il voto in condotta, il grembiulino, la scuola dell’ordine e della sanzione, il ghetto delle classi separate, l’aziendalizzazione del sistema formativo e l’emarginazione del sapere non monetarizzabile sono i nuovi obiettivi di una battaglia che viene da lontano. Noi non difendiamo la scuola che c’è, noi vogliamo inventarne un’altra diversa e migliore.
Vogliono il nostro futuro ma non sanno che il futuro non si impone, non si ruba, non si può promulgare con nessuna legge. Altrimenti diviene immediatamente passato. E infatti questa scuola ha il sapore della muffa del passato.
A noi piace che il futuro rimanga futuro, per farlo ha bisogno di essere scelto liberamente dalle persone in carne ed ossa. Ora per salvare il futuro noi abbiamo scelto: scelto di affollare le strade,
far rimbombare le nostre parole in migliaia di assemblee, di occupare scuole e atenei. Occupare lo spazio, tutto lo spazio che c’è. Occupare il tempo, per tutto il tempo che c’è. Da Torino a Palermo, da Roma a Milano, da Siena a Bari, mille volti e mille voci disegnano un cammino nuovo da percorrere insieme. Confrontare i nostri passi è la prossima tappa di questa strada in salita.


Per questo proponiamo di incontrarci, all'indomani dello sciopero della CGIL, a Roma, il 31 ottobre per dare vita ad un assemblea nazionale di tutte lescuole in lotta. Per questo vi chiediamo di firmare questo appello: per scegliere insieme le strade della nostra ribellione.


GIOVANI COMUNISTi/e

ELETTO IL NUOVO COORDINATORE PROVINCIALE

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In data venerdì 24 ottobre, presso la sede pesarese di Rifondazione Comunista, si è tenuta l'assemblea provinciale dei Giovani Comunisti organizzata per l'elezione del nuovo coordinatore provinciale; una figura direttiva che dovrà assumersi la diretta responsabilità di guidare il gruppo politico giovanile verso l'incontro con l'esperienza di una campagna elettorale amministrativa, ormai prossima, e di rianimare il dialogo tra Pesaro e le realtà provinciali attive dell'entroterra.


Dopo un acceso e interessante dibattito tra i presenti, la scelta dell'assemblea provinciale è caduta sul nome di Alessandro Panaroni, sostituendo il suo predecessore Roberto Forte, in carica dal 2007. Al termine della votazione il neo eletto coordinatore provinciale, oltre a dichiarare esplicitamente la sua personale soddisfazione, si è promesso di incrementare le attività dei Giovani Comunisti e di promuovere la nascita di nuovi circoli nel territorio provinciale.



giovedì 23 ottobre 2008

SABATO 25 OTTOBRE DALLE ORE 15:00 TUTTI IN PIAZZA DEL POPOLO PER UNA CITTA' TOLLERANTE E CONTRO LE VIOLENZE NEO-FASCISTE

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Anche noi Gc di Pesaro appoggiamo la manifestazione e saremo presenti nonchè protagonisti attivi in Piazza.

Avremo anche un nostro banchetto, come componenti della Rete Antifascista di Pesaro e Urbino.

Sarà un'ottima occasione per conoscerci e magari contribuire alle nostre battaglie; in particolare sabato avremo anche materiale e volantini dei giornali indipendenti "Carta" e "IlManifesto" per sostenere la lotta a favore della sopravvivenza di queste, ed altre testate, che rischiano la chiusura (sarebbe meglio dire "censura delle voci scomode") a causa della imminente approvazione della Finanziaria che si accinge a compiere il Governo Berlusconi.

Quindi sabato tutti in piazza del Popolo.

Noi ci saremo.

Con noi tante altre associazioni che si battono per un mondo libero dalle violenze intolleranti.

Vi aspettiamo !

martedì 21 ottobre 2008

Non ci resta che ridere...

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Oggi sono troppo giù per commentare una qualsiasi delle notizie avvilenti che riguardano il nostro Paese (figuracce internazionali su temi ambientali, riforma della scuola devastanti, classi ghetto per favorire l'integrazione, crociate contro la stampa cooperativa e no profit... purtroppo potrei continuare con questa triste lista).

Quindi meglio tirarsi sù con un bel video scovato sul "Tubo", dedicato al nostro (super)Eroe nonchè pres. del Consiglio On. Silvio Berlusconi.

Buona visione.



P.S.: Non me ne voglia Caparezza, peraltro il suo ultimo album è veramente un bel lavoro, ma ambasciator non porta pena... che poi comunque bisogna ammettere che gli autori della cover hanno inserito un paio di frasi veramente spassose del tipo: sono un eroe perché proteggo i miei acquisti dalle mani delle tasse dei comunisti

giovedì 16 ottobre 2008

11 OTTOBRE 2008: IL PUNTO DI PARTENZA DELLA NUOVA SINISTRA ITALIANA

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L'11 ottobre 2008 è la data che sarà ricordata come la rinascita della sinistra italiana. Ebbene sì, stiamo parlando di quell'area politica che sei mesi fa ricevette una brutta batosta elettorale e, ora, ha avuto il coraggio di rialzarsi dal tappeto, malgrado gli sgambetti mediatici delle coalizioni politiche che siedono al Parlamento. Da piazza della Repubblica fino a piazza Bocca della Verità(capolinea della manifestazione) si sviluppava un corposo corteo, gremito di bandiere rosse con l'effige comunista e ricco di giovani e vecchi militanti di sinistra pronti al riscatto politico, ma allo stesso tempo si mostrava incredulo del “miracolo” che si stava adempiendo.
Analizzando la manifestazione di sabato scorso, tra le sue finalità primarie, oltre alla protesta contro le arroganti politiche padronali del governo Berlusconi, non possiamo escludere l'idea di un primo passo per ottenere la possibile unione dei due partiti comunisti (Prc e C.I.) dopo dieci anni di divisioni. Infatti la reazione mediatica convenzionale, successiva alla manifestazione, ha presagito un'imminente costituente comunista. Ad ingannare osservatori e commentatori di stampa e tv è stato quell'intreccio di migliaia di bandiere di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani che procedevano di comune passo verso un obiettivo condiviso e di facile approvazione per tutta la sinistra, ma (non so per quanto) di diversa presa di posizione politica.
Ratifico l'ex segretario Fausto Bertinotti quando, nell'editoriale de “il manifesto” di martedì 14 ottobre, citava una frase significativa di un articolo di Rossana Rossanda apparso poco fa sulle pagine del quotidiano cooperativo “Non credo che una sinistra possa dirsi esistente se di fronte alla più grossa crisi del capitalismo dal 1929 non sa che cosa proporre”. Le parti politiche della sinistra non possono e non devono farsi sfuggire questa opportunità che comporterebbe la reale ripresa del movimento di sinistra e, conseguentemente, la riconquista di quell'opposizione massiccia e costruttiva. In tal caso, la priorità consisterebbe nel riattivare spazi aggregativi e di dibattito come le case della sinistra e attuare azioni politiche che mirano alla difesa di precari, lavoratori dipendenti e disoccupati, prime vittime innocenti della grande crisi economica e finanziaria che si sta manifestando nel nostro Paese e nel cosiddetto mondo occidentale. Credo che la buona riuscita di un piano che diriga le sue attenzioni verso la direzione descritta, non tarderà a far maturare i suoi frutti scaturendo gli effetti desiderati all'interno della società.
Lasciando da parte le non poche difficoltà di questo progetto, le mie considerazioni personali mi portano a convincere positivamente che Rifondazione Comunista assieme ai Giovani Comunisti abbiano le possibilità e le dovute forze di compiere questa ricostruzione partendo dal basso, ascoltando e studiando i veri problemi che attanagliano quella grossa fetta di popolazione che non riesce ad arrivare a fine mese o, nel caso dei giovani, a formare una vita indipendente senza richiedere un apporto economico dalla famiglia.


Alessandro Panaroni

mercoledì 8 ottobre 2008

L'o.d.g. modificato e approvato dal Consiglio Comunale di Pesaro

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Ordine del Giorno

Il Consiglio Comunale di Pesaro


IN OSSERVANZA E ADEMPIMENTO

a) della XII delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione Italiana: "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista".

b) della legge 20 giugno 1952, n. 645, in particolare dell'articolo 1 Riorganizzazione del partito fascista: "Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento, o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista."

c) della legge 25 giugno 1993, n. 205, in particolare del comma 2 dell'articolo 1 Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi: "E' vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi".


PRESO ATTO

a) della estraneità del fascismo, del nazismo, delle ideologie attuali che ad essi si riferiscono, e di ogni tipo di espressione razzista e xenofoba, con i valori comuni alla base della civile convivenza tra i cittadini; nonché della totale incompatibilità di tali ideologie con la Costituzione Italiana e con i valori fondanti della Repubblica nata dalla Resistenza antifascista;

b) delle barbare aggressioni perpetuate da gruppi neofascisti, neonazisti e xenofobi nella nostra provincia e città. Nel solo Comune di Pesaro, in meno di due mesi, sono state realizzate quattro aggressioni di stampo nazi-fascista e razzista.

c) della pericolosità per l'ordine pubblico cittadino, sia per i metodi spesso violenti, sia per l'aggressività discriminatoria dei messaggi lanciati.


IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a tutelare, in termini di legge e presso le autorità preposte a garantire l'ordine pubblico, la comunità cittadina da ogni tipo di violenza squadrista realizzata da gruppi di estrema destra ai danni di qualsiasi cittadino senza distinzione di sesso, razza, religione e appartenenza politica;

a non concedere spazi di proprietà comunali, ovvero tutte quelle strutture o suoli pubblici soggette ad autorizzazione, per iniziative che facciano riferimento direttamente o indirettamente al fascismo, al nazismo o a idee razziste.

lunedì 6 ottobre 2008

Il Consiglio Comunale è antifascista. Il Sindaco? Boh?!

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Finalmente è arrivata una condanna ufficiale da parte delle istituzioni!
Il documento sulle aggressioni nazi-fasciste scritto dai Giovani Comunisti di Pesaro è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale cittadino. Il testo è stato superficialmente modificato da ambo le parti, ma il significato è rimasto invariato.

Da segnalare una dura critica rivolta contro il documento da parte della consigliera del Pdl Anna Maria Bezzicheri, la quale ha dichiarato esplicitamente che l'odg, presentato dal consigliere Rito Briglia, era eversivo e incito alla violenza; inoltre, la focosa esponente dell'opposizione non ha neppure risparmiato il gruppo dei Giovani Comunisti, lanciando immotivate e pesanti accuse contro di loro. Oltre alla Bezzicheri, appuntiamo gli ottimi ed esaustivi interventi dei due piddini, Vimini e Mezzolani, favorevoli ad una dura condanna del fascismo, e della coppia Fiumani-Ippaso uniti contro la violenza di matrice politica sia di destra che di sinistra.

Dopo una serie di burocratici rinvii dovuti all'importanza dell'argomento, possiamo essere soddisfatti di questo risultato ottenuto. Tuttavia il silenzio del Sindaco e dell'assessore alla sicurezza, presenti al Consiglio Comunale, si fa alquanto misterioso nonostante il voto antifascista confermato dai loro rispettivi partiti.

Malgrado l'assenza del nostro gruppo, causa manifestazione nazionale della sinistra contro le brutali politiche di governo, rinnoviamo l'invito a tutta la cittadinanza pesarese a partecipare alla manifestazione antifascista che si terrà l'11 ottobre in piazza del Popolo. Per informazioni più dettagliate in merito all'evento antifascista dell'11 ottobre, rimanete sintonizzati su questo blog.

*Nei prossimi giorni pubblicheremo il testo verbalizzato e ratificato da tutti i componenti del Consiglio Comunale.

sabato 4 ottobre 2008

COMUNICATO STAMPA 04/10/2008

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I Giovani Comunisti di Pesaro esprimono la loro piena condanna verso il nuovo episodio di violenza gratuita perpetuata dagli ormai noti facinorosi legati ad ambienti e ideologie neo-fasciste consumata durante l'ora di pranzo del giorno 3 ottobre in piazzale Matteotti nei confronti di 2 ragazzi.
Gli aggressori si sono precipitati sui malcapitati esordendo con pesanti insulti per poi proseguire con sputi e calci, fortunatamente limitati al solo motorino di una delle due vittime; il tutto sotto l'occhio di decine di passanti e studenti. La Digos, informata a breve dei fatti, ha prelevato i tre responsabili e li ha accompagnati in questura.
Lo scorso 9 settembre il questore Pansini affermava sull’aggressione verificatasi a Vismara la notte del 6 settembre: “Li conosciamo tutti. Sono giovani che stanno creando preoccupazioni da antica data, direi di non creare allarmismo per fatti sicuramente gravi ma di portata locale che la Digos sta affrontando nel migliore dei modi.” Noi ci auguriamo che sia così.
Nel frattempo vi invitiamo ad assistere al Consiglio Comunale del 6 ottobre (a partire dalle 15.30) durante il quale verrà presentato un O.D.G. sull’ordine pubblico dal consigliere di Rifondazione Comunista Rito Briglia, in particolare sul tema delle recenti aggressioni.

Giovani Comunisti Pesaro


RASSEGNA STAMPA 05/10/2008

Il Messaggero

Corriere Adriatico
Cami74.com

mercoledì 1 ottobre 2008

MANIFESTIAMOCI !!!

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Purtroppo eccoci nuovamente qua, a fronteggiare con armi impari la rinnovata offensiva liberticida del CAIMANO e del suo staff.
La viscerale ricerca di Tremonti verso l'ideale razionalizzazione della spesa pubblica si rivolge ora, in un impeto di "grilliano" populismo, contro l'editoria cooperativa e politica. Il suo decreto legge, passato al senato a voti di fiducia nella prima settimana d'agosto, prevede il taglio di 83 milioni al fondo per l'editoria della presidenza del Consiglio per il 2009 e di 100 milioni per il 2010. Con tale manovra il governo cancella il "DIRITTO SOGGETTIVO" che regola i contributi diretti per gli editori aventi diritto, considerando parametri quali la tiratura, la diffusione, i costi di produzione e il peso della pubblicità sul fatturato.
Quindi non sarà più lo STATO a sostenere giornali e media privi di padrone e senza scopi di lucro, ma piuttosto spetterà al GOVERNO elargire un eventuale contributo editoriale,con la piena possibilità di utilizzarlo come arma per ricattare quelle "voci" che si terranno fuori dal coro bipolarista.
Naturalmente da tale affondo contro la libertà di stampa rimarranno illese le grandi testate nazionali ( "Corriere della Sera", "Repubblica", "Il Sole 24 Ore"... ), che hanno le spalle ben coperte dai piani alti "confindustriali" e dall'ampio bacino pubblicitario, e anche le testate editoriali del gruppo Mondadori ( casa editrice del presidente del Consiglio ), che continueranno a fagocitare cospicui finanziamenti pubblici.
Possiamo quindi parlare di una vera e propria "pulizia etnica" dell'informazione, volta a cancellare qualsiasi forma di associazionismo cooperativo in nome dell'accentuazione di un oligopolio informativo, facilmente manovrabile dai vertici governativi.
Ma il tutto rientra nel perverso progetto politico-culturale di creazione di un "PENSIERO UNICO" imposto e accettato apaticamente, il cui compito è smantellare qualsiasi principio di coscienza critica. Ad alimentare questo "MOSTRO", dagli abiti imprenditoriali, ma dal "cuore nero", si sono adoperati in tanti, anche e soprattutto in quella fantomatica "sinistra di centro" che osa definirsi riformista quanto modernista.
Sono 27 le cooperative di giornali che rischiano la chiusura definitiva, falciate dal decreto Tremonti. Tra queste vi sono "Liberazione" e settimanali come "Carta".
Ma il mio interesse maggiore si catalizza su un giornale da sempre in prima linea e da sempre fuori dalla mediocrità e dalle tendenze.
Un giornale che nei suoi trentotto anni di vita ha saputo "farsi strada" senza mai cedere alle leggi del mercato, senza mai vendersi a pubblicitari o a spavaldi imprenditori.
Un giornale fatto di 92 dipendenti soci lavoratori e lavoratrici che percepiscono tutti lo stesso stipendio.
Un giornale che ha un solo editore: i LETTORI.
Tutto ciò è il "MANIFESTO".
Per me un bene unico e un ottimo anticorpo contro il virus del conformismo totalizzante del mondo editoriale e della società neo-liberista e fascistoide che si sta delineando.
Scusate la mia "partigianeria", ma fate una cosa utile: SOTTOSCRIVETE anche voi al "Manifesto" per mantenere in vita una delle ormai poche voci veramente di SINISTRA che riesce a farsi sentire e per "manifestare" in maniera concreta contro i reazionari e repressivi provvedimenti di tale governo.
Come disse Piero Ottoni ( ex direttore del "Corriere della Sera" ) nel 1983:

"Il Manifesto è un lusso. Ma i lussi oggi sono necessari."


ROSCIO



Ecco come potete partecipare alla campagna di sottoscrizione:

-On line, versamenti su carta di credito http://www.ilmanifesto.it/ed è il metodo più veloce ed efficace.

-telefonicamente, sempre con carta di credito, al numero 06-68719888, o via fax al numero 06-68719689. Dal lunedì al venerdì, dalle ore 10,30 alle 18,30. Dove potete telefonare anche per segnalare, suggerire e organizzare iniziative di sostegno.

-Con bonifico bancario presso la Banca popolare etica – Agenzia di Roma – intestato a il manifesto – IBAN IT40K0501803200000000535353.

-Con Conto corrente postale numero 708016, intestato a il manifesto Coop. Ed. Arl. - via Bargoni 8 – 00153 Roma.

http://www.ilmanifesto.it/pagine/fateci-uscire/lo-spot/

LA GRANDE RAPINA.

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Ecco un punto di vista alternativo sulla travolgente crisi finanziaria dei mutui sub-prime che sta colpendo gli Stati Uniti e che avrà ripercussioni a livello globale.
BUONA LETTURA!

«Il governo Bush sta saccheggiando le casse dello stato». Appello del cineasta attivista contro il piano anti-crisi

MICHAEL MOORE

Cari amici, permettetemi di andare subito al sodo. Mentre leggete queste righe, è in corso la più grande rapina della storia di questo paese. Anche se non sono servite le armi da fuoco, 300 milioni di persone sono state prese in ostaggio e fatte prigioniere. Potete giurarci: dopo aver rubato 500 miliardi di dollari negli ultimi cinque anni per riempire le tasche dei loro sostenitori che fanno profitti grazie alla guerra, dopo avere riempito le tasche dei loro amici petrolieri al ritmo di più di cento miliardi di dollari solo negli ultimi due anni, Bush e i suoi compari - che presto dovranno traslocare dalla Casa Bianca - stanno saccheggiando le casse dello stato arraffando ogni dollaro su cui riescono a mettere le grinfie. Stanno rubando tutta l'argenteria prima di accomodarsi alla porta. Qualunque cosa dicano, qualunque discorso usino per terrorizzare la gente, si stanno dedicando ai loro vecchi trucchi: creare paura e confusione per continuare ad arricchirsi e ad arricchiare quell'uno% che è già schifosamente ricco. Leggete soltanto le prime quattro frasi del servizio di apertura apparso sul New York Times di lunedì 22 settembre e potrete constatare qual è la vera posta in gioco: «Mentre i policy makers mettevano a punto i dettagli di un'operazione di salvataggio dell'industria finanziaria da 700 miliardi di dollari, Wall Street ha cominciato a cercare il modo di guadagnarci sopra. Le società finanziarie hanno fatto pressione per ottenere la copertura di ogni tipo di investimento traballante, e non solo di quelli collegati ai mutui ipotecari... Nessuno vuole essere tagliato fuori dalla proposta del Tesoro di comprare i bad asset delle istituzioni finanziarie». Incredibile. Wall Street e i suoi sostenitori hanno combinato questo disastro e ora si stanno preparando a fare un sacco di soldi, come dei banditi. Persino Rudy Giuliani sta facendo pressione perché la sua società sia incaricata (e pagata) per fornire «consulenza» nell'operazione di salvataggio. Il problema è che nessuno è veramente in grado di quantificare questo «crollo». Anche il ministro del tesoro Paulson ha ammesso di non sapere quale sia esattamente l'ammontare necessario (la cifra di 700 miliardi di dollari è una sua invenzione!). Il capo dell'ufficio del bilancio al Congresso ha detto che non è in grado di calcolarlo né di spiegarlo a nessuno. Eppure, eccoli lì a strepitare su quanto la fine è vicina! Panico! Recessione! La Grande Depressione! Il baco del millennio! L'influenza aviaria! Le api assassine! Dobbiamo approvare la manovra oggi stesso!! Casca il mondo! Casca la terra! Cascare da cosa? Niente in questa operazione di «salvataggio» abbasserà il prezzo del carburante che dovete mettere nella vostra macchina per andare al lavoro. Niente in questa proposta di legge vi proteggerà dal rischio di perdere la vostra casa. Niente in questa manovra vi darà l'assicurazione sanitaria. Assicurazione sanitaria? Mike, perché la tiri in ballo? Che c'entra con il crollo di Wall Street? C'entra e come. Questo cosiddetto «crollo» è stato scatenato dall'enorme quantità di persone impossibilitate a pagare il mutuo di casa, e dai conseguenti pignoramenti. Sapete perché così tanti americani stanno perdendo la propria abitazione? A sentire i repubblicani, perché troppi idioti della working class hanno contratto dei mutui che in realtà non si potevano permettere di pagare. Ecco la verità: la Causa Numero Uno per cui la gente dichiara bancarotta sono le spese mediche . Ve lo dico in modo semplice: se avessimo avuto tutti l'assistenza sanitaria universale, questa «crisi» dei mutui non ci sarebbe mai stata. La missione di questa manovra di salvataggio è proteggere l'oscena quantità di ricchezza che si è accumulata negli ultimi otto anni. Serve a proteggere i grandi azionisti che possiedono e controllano le corporations americane. Serve a garantire che i loro yacht, le loro tenute, il loro «stile di vita» non siano intaccati mentre il resto dell'America soffre e lotta per pagare le bollette. Che per una volta siano i ricchi a soffrire. Che ci pensino loro a pagare la manovra. Stiamo spendendo 400 milioni di dollari al giorno per la guerra in Iraq. Che la fermino immediatamente, facendo risparmiare a tutti noi altri 500 miliardi di dollari! Devo smetterla di scrivere queste cose e voi dovete smetterla di leggerle. Stamattina nel nostro paese stanno mettendo a segno un golpe finanziario. Sperano che i membri del Congresso si sbrighino, prima di fermarsi a pensare, prima che noi riusciamo a fermarli. Perciò smettete di leggere qui e fate qualcosa... adesso! Ecco cosa potete fare immediatamente: 1. Chiamate il Senatore Obama o mandategli una mail. Ditegli che non c'è bisogno che se ne stia seduto là a sostenere Bush e Cheney e il disastro che hanno combinato. Ditegli che sappiamo che è abbastanza in gamba da fermare questa cosa per poi decidere qual è la strada migliore da prendere. Ditegli che i ricchi devono pagare per qualunque aiuto venga loro offerto. Usate la leva che abbiamo per pretendere una moratoria dei pignoramenti delle abitazioni, per insistere nella richiesta dell'assistenza sanitaria, e ditegli che noi, il popolo, dobbiamo avere voce in capitolo nelle decisioni economiche che riguardano la nostra vita, e non i baroni di Wall Street. 2. Scendete in piazza. Partecipate a una delle centinaia di dimostrazioni convocate in fretta e furia e che si stanno svolgendo in tutto il paese (specialmente quelle vicino Wall Street e Washington). 3. Chiamate il vostro rappresentante al Congresso e i vostri Senatori. Ditegli quello che avete detto al Senatore Obama. Quando nella vita abbiamo incasinato tutto, ci aspettano un bel po' di guai. Ognuno di voi conosce questa lezione fondamentale e presto o tardi ha pagato le conseguenze delle sue azioni. In questa grande democrazia non possiamo permettere che ci siano delle regole per la stragrande maggioranza dei cittadini che lavorano sodo, e delle regole diverse per le élite che, quando combinano un disastro, si vedono offrire l'ennesimo regalo su un piatto d'argento. Ora basta! YA BASTA!!!

(Traduzione Marina Impallomeni )

Tratto da "il Manifesto" del 30 settembre 2008.