venerdì 29 gennaio 2010

LA COSTITUZIONE R - ESISTE !!!

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Di fronte all’ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione, che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano) e nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell’Art. 1 (L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…), - recita così il comunicato - abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al delirio distruttivo dell’establishment berlusconiano o reagire con la prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede. Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul principio di uguaglianza tra i cittadini e l’anticorpo più efficace contro il rischio di nuove derive autoritarie. E’ per questo che ad ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.
Invitiamo i cittadini e le forze democratiche del Paese ad organizzare sabato 30 gennaio, contemporaneamente in tutte le città italiane, sit-in in difesa della Costituzione.

venerdì 15 gennaio 2010

RIFONDAZIONE SUL "SALUTO ROMANO" DEL LEGHISTA "NOSTRANO".

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Quello che si è consumato nell’ultima fase della seduta comunale di lunedì 11 gennaio non può passare inosservato. Il teatrino “goliardico” tra il consigliere comunale del PDL, Roberto Biagiotti, e quello della Lega, Dante Roscini, richiede una ferma condanna per la gravità rivestita.
Grave perchè il tutto è avvenuto nelle sale di un consiglio comunale, luogo pubblico e istituzionale, espressione della società civile.
Grave perchè quella mano alzata è scivolata via nell’indifferenza di tutti i presenti in aula, in particolare tra le stesse file dei colleghi dell’opposizione e dello stesso presidente del consiglio comunale.
Grave perchè quel saluto del leghista “nostrano” assume i caratteri di una “zingarata”, smantellando il significato intrinseco di quel gesto e di quegli anni.
Rifondazione è ferma nella condanna dell’atto.
Come scrisse Faber, scomparso proprio l’11 di gennaio di 11 anni fa:”è triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti”.

Marco Roscetti
coordinatore provinciale Giovani Comunisti Pesaro-Urbino


LINK:
- http://www.peacelink.it/sociale/a/31002.html;
- http://www.cami74.com/modules.php?name=News&file=article&sid=27546.

mercoledì 13 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

REGIONALI 2010, INTERVIENE MARCO SAVELLI.

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Ininterrottamente al governo dal post-tangentopoli (1995), il centro-sinistra marchigiano è a un punto di svolta. Pur in mezzo ad evidenti contraddizioni quali l’attenzione privilegiata riservata ad alcuni territori rispetto ad altri in termini di infrastrutture e servizi, in questi quattordici anni, l’azione del governo regionale è risultata positiva soprattutto in materia ambientale e di welfare, anche grazie al contributo di Rifondazione Comunista; ora, però, la crisi economica
che sta colpendo violentemente il sistema produttivo marchigiano rischia di mandare in frantumi un equilibrio complesso e difficile che ha garantito fino ad oggi giustizia sociale, equità fiscale e tutela del lavoro.
La chiusura di stabilimenti strategici, soprattutto nell’ascolano, e la crisi della meccanica nell’anconetano e nel pesarese rischia da un lato di mettere in ginocchio un modello economico (il tanto celebrato “modello marchigiano”) e dall’altro di inceppare pesantemente un modello di relazioni sociali in cui vitale resta il rapporto tra sistema produttivo, territorio e comunità locali.
Di fronte alla crisi il tentativo, da parte del governo regionale, è stato quello di contenerne gli effetti più perversi con un’azione impegnativa e coerente sul
fronte degli ammortizzatori sociali, azione che, a tutt’oggi, ha mitigato in alcuni territori le conseguenze più nefaste generate dalla perdita di una sicurezza sociale garantita da generazioni.
Ora tutto questo, secondo Rifondazione Comunista, non basta più! Occorre passare da un’azione di mera resistenza ad un’azione offensiva della Regione sulla crisi che preveda l’allestimento di strumenti efficaci che garantiscano la possibilità di un intervento diretto dell’istituzione regionale nella gestione e nella proprietà (transitorie) di alcune aziende in crisi, non per assenza di mercato, ma per volontà speculative conseguenti a scelte di delocalizzazione perseguite dai loro padroni.
Per fare ciò occorre un nuovo centro-sinistra nelle Marche in grado di misurarsi non solo in termini assistenziali e lenitivi nei confronti della crisi del sistema produttivo. La risposta del Partito Democratico, a tutt’oggi, pare, invece, quella dell’ancoraggio ai dogmi del liberismo in salsa marchigiana e dell’apertura di credito ad una formazione –l’Unione di Centro- in forte sintonia con interventi meramente “correttivi” sul sistema economico regionale nell’illusione dell’immortalità del modello ad esso connaturato.
Forte di uno sbarramento di coalizione molto alto (5%), con un centro-destra in confusione, ancora senza candidato alla presidenza, il PD marchigiano è profondamente convinto che, anche con un’intesa di basso profilo con i centristi dell’UDC, Rifondazione Comunista, stante la sostanziale latitanza del resto della sinistra, si accoderà pur di non mettere a rischio la propria presenza istituzionale in Regione. Noi, invece, abbiamo sempre sostenuto la necessità di un’intesa forte tra le forze dell’attuale maggioranza per poi verificare eventuali compatibilità tra i contenuti di questa intesa e quelli dei centristi, ammesso che ne abbiano.
Si apre una settimana decisiva in cui i nodi verranno tutti al pettine. Quello che è certo è che non abbasseremo la testa, tanto più dopo la buona Conferenza programmatica regionale di Rifondazione Comunista tenutasi a Senigallia il 13 dicembre!

MARCO SAVELLI
SEGRETARIO REGIONALE PRC

domenica 10 gennaio 2010

FLIRTANDO CON L'UDC

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- SARA' IL FASCINO BRIZZOLATO DEL SUO LEADER;
- SARA' IL MISTERO DEL BLASONATO NOME DEL SUO SEGRETARIO;
- SARA' LA FORZA TRAVOLGENTE ED ECUMENICA DI QUELLA PAROLA: "LIBERTAS", SCOLPITA, BIANCA, IN QUELLA CROCE ROSSO COSTANTINO, IN QUELLO SCUDO DAI CARATTERI LEPANTO...

UN PARTITO CARSICO CHE NON SOCCOMBERA' MAI!!!



riporto l'editoriale di Andrea Fabozzi pubblicato il 07/01/2010 su "ilManifesto".

- UDC -

La magnifica preda è un partito che ha preso il 5,5% alle scorse elezioni politiche ma che i sondaggi danno in crescita, leggera. Che è al governo con berlusconiani e leghisti nelle regioni dove berlusconiani e leghisti governano. Che alla riapertura del parlamento porterà avanti una legge sul legittimo impedimento perfetta per bloccare i processi di Berlusconi, una legge che il Pd giudica incostituzionale. Che ha il segretario nazionale Lorenzo Cesa indagato per illecito utilizzo dei fondi europei, il vicesegretario Totò Cuffaro condannato a cinque anni per favoreggiamento a Cosa nostra e il responsabile dell'organizzazione Saverio Romano indagato perché sospettato di aver ricevuto una parte del tesoro nascosto di don Vito Ciancimino. La magnifica preda è il partito che alle elezioni europee di qualche mese fa ha candidato Filiberto di Savoia e Magdi Cristiano Allam, è l'Udc.
In Puglia l'Udc ha fatto più riunioni con la probabile candidata del Pdl, Adriana Poli Bortone, che con il Pd. Ma poi Casini ha fatto una promessa a D'Alema e intende rispettarla: se il Pd rinuncia a Vendola può avere l'Udc. Altrimenti l'Udc, entro tre giorni, chiuderà un accordo con il centrodestra. Questo ultimatum Casini lo propone al Pd in nome della «coerenza». «Basta giochini», ha detto. E il Pd lo accetta. Non solo in Puglia. In Veneto Bersani non ha ancora indicato la sua candidata per paura di spiacere a Casini. Nelle Marche era chiuso un accordo con la sinistra ma è stato riaperto per fare posto all'Udc ed escludere quelli che l'Udc non gradisce. Nel Lazio i centristi sono stati corteggiati invano al punto da restare senza candidati e poi Casini ha scelto la candidata del Pdl perché è una ragionevole finiana. Lo stesso è accaduto in Calabria, ma alla fine l'Udc ha abbracciato senza problemi un candidato ferocemente berlusconiano e dal passato imbarazzante.
Secondo di Forlani all'epoca in cui il segretario democristiano doveva vedersela con la spregiudicatezza di Craxi, che però alla fine un alleato lo sceglieva, Pier Ferdinando Casini teorizza la politica delle mani libere per rompere il sistema bipolare centrato su Pdl e Pd. Lo dichiara. La cosa sorprendente è che il Pd ci sta a farsi rompere, anzi è disposto a dare una mano. La sinistra sarà anche fuori dal parlamento però nelle regioni ancora esiste e Bersani ha vinto il congresso promettendo di allargare le alleanze, non di rovesciarle. Di Pietro rischierà anche di essere il miglior alleato di Berlusconi, per assurdo, ma Casini è già alleato del cavaliere, molto in concreto e in alcune regioni è alleato contro il Pd. Eppure le volpi democratiche hanno deciso che il residuo di sinistra che gli resta attaccato per via degli elettori e della collocazione parlamentare è un impaccio strategico. Per liberarsene non c'è altro modo che affidarsi totalmente all'Udc. Chi è la preda, allora, è chi il cacciatore?

sabato 2 gennaio 2010

"NON SIAMO SOLO CONSUMATORI, IL DIRITTO AL RIPOSO E' ALLA BASE DELLA VITA" da LIBERAZIONE di giovedì 24 dicembre 2009

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Riporto l'articolo comparso su Liberazione di giovedì 24 dicembre 2009, riguardante la riduzione delle aperture domenicali annuali nel settore della grande distribuzione, per l'intera provincia di Pesaro-Urbino, da 23 ( limite stabilito dalla legge regionale sul commercio attualmente in vigore, elevabile a un massimo di 26 ) a 19, ottenuta in seguito ai quattro giorni di sciopero della fame di Giancarlo Galletti ( magazziniere all'Ipercoop ) e alle lotte portate avanti dai componeti del circolo aziendale del PRC dell'Ipercoop di Pesaro e dai dipendenti stessi.


Il mese di dicembre 2009 ha portato un risultato ai dipendenti dell'Ipercoop di Pesaro ed a tutti i lavoratori del commercio di quella provincia: le domeniche lavorative sono state ridotte a 19, da un limite massimo di 23, elevabili a 26, stabilito dalla legge regionale sul commercio. Giancarlo Galletti, magazziniere dell'Ipercoop di Pesaro, iscritto al Prc, ci ha raccontato, assieme ai consiglieri regionali Brandoni ed Altomeni, i risultati ottenuti con i suoi 4 giorni di sciopero della fame contro il regime delle aperture vigente.
Le prime proteste contro l'introduzione delle aperture domenicali dei supermercati datano dai primi anni 90, nei quali le commesse della Coop, figura tipica di un'emancipazione delle lavoratrici del modello di sviluppo "rosso", si erano rivolte al Vescovo per difendere i loro diritti non più tutelati né dal datore di lavoro né dal sindacato. Negli anni seguenti, secondo una logica che negli Usa chiamano "Consumo, per cui sono", l'attacco al riposo festivo è proseguito. Anche i sindacati sono in parte caduti nell'illusione che maggiore flessibilità avrebbe aperto la strada a maggiore occupazione, e con loro anche molti lavoratori. La lotta di Giancarlo Galletti, che aveva dato vita cinque anni fa al circolo aziendale del Prc, ha dato risultati in ogni occasione, spingendo a più riprese il Comune di Pesaro a ridurre le domeniche di apertura.
La legge regionale n. 27, approvata il 10 novembre 2009 dopo un iter durato per l'intera legislatura, ha portato miglioramenti rispetto al testo precedente, ma la spinta dei lavoratori e dei sindacati di categoria è stata insufficiente. Rifondazione ha votato contro il testo finale, e molti emendamenti della sinistra non sono passati. I compagni del circolo tematico hanno incontrato difficoltà fra i loro colleghi, e nel resto della regione, perché l'assuefazione al consumismo fiacca anche i lavoratori che vivono in condizione di maggior precarietà; d'altra parte l'articolazione delle soluzioni va dalle 25 domeniche della Lombardia alle 8 della vicina Umbria. Nelle Marche del sud, Ascoli, ha influito molto il regime degli outlet aperti in Abruzzo. Di conseguenza doppio è stato lo sforzo di Giancarlo, quando ha iniziato il suo sciopero della fame, in vista del rush finale delle feste natalizie, e doppia la soddisfazione al termine dei 4 giorni, quando ha incassato la solidarietà dei compagni, della Cisl, e la riduzione a 19 aperture per la provincia di Pesaro.
Nei giorni seguenti, la Corte costituzionale della Repubblica di Germania ha accolto i ricorsi delle chiese cattoliche e evangeliche di Berlino sulla necessità del riposo settimanale, negando il quale si va contro la Costituzione tedesca. Dal 2010 non ci saranno più aperture nelle domeniche dell'Avvento.
La considerazione che fa Rifondazione delle Marche è la seguente: le sconfitte portano al ripiegamento, ma l'unica possibilità è reagire e ingenerare coraggio nei più vicini. Quando si vedono i compagni che perdono una qualsiasi vita sociale, familiare, e si ammalano di isolamento, ritorna evidente che il diritto al riposo, allo svago, sono alla base della vita. Rifondazione riprenderà questo risultato ottenuto a Pesaro e lo confronterà con le esigenze e le peculiarità degli altri territori marchigiani. Più dignità per ripensare il futuro. Come ha detto Giovanni Impastato, in questi giorni nelle Marche, "IL CONSUMISMO E' UN VERO E PROPRIO FURTO NEI NOSTRI CONFRONTI".


GRUPPO CONSILIARE PRC-SE MARCHE

Raccolta firme per la presentazione della lista di candidati per il consiglio comunale di Pesaro all'Ipercoop. Da sinistra: Luciano Trebbi, Marco Roscetti, Sonia Gatti, Giancarlo Galletti, Giovanni Del Monte.