sabato 24 aprile 2010

"L'ACQUA NON SI VENDE" - CAMPAGNA REFERENDARIA

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Il fine settimana del 24 e 25 aprile inizia in tutta Italia la raccolta
firme per il referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua promossa dal
Forum italiano dei movimenti per l'acqua (www.acquabenecomune.org).

La raccolta si protrarrà per i prossimi due mesi fino alla data del 4
luglio
e in centinaia di piazze italiane saranno allestiti i banchetti per
la raccolta firme.

Nella città di Pesaro, gli aderenti al comitato promotore con l’appoggio
di volenterosi e sensibili Consiglieri Comunali e Assessori che
autenticheranno le firme raccolte, allestiranno dei banchetti durante i
fine settimana presso l’Ipercoop, Via Branca, Palla di Pomodoro e Parco
Miralfiore, e un banchetto fisso presso la tabaccheria "Ciro" in Via Ciro
Menotti 136
.
Simultaneamente e con la stessa modalità, anche negli altri Comuni del
Pesarese, saranno predisposti banchetti (Fano, Urbino) per la raccolta
firme e dalla prossima settimana sarà possibile recarsi presso gli uffici
elettorali/anagrafe dei comuni minori (Cagli, Urbania, Mondolfo, Piobbico,
Sassocorvaro, S. Angelo in Vado…) per permettere a tutti i cittadini della
provincia di aderire all’iniziativa.

L’inizio della raccolta firme nella data dell’anniversario della
Liberazione dal nazifascismo è occasione per liberare anche l'acqua dal
mercato e dal profitto.

L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale.
Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né
farci profitti.
L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi
multinazionali.

Scopo del referendum è restituire questo bene essenziale alla gestione
collettiva.
Per garantirne l’accesso a tutte e tutti.
Per tutelarlo come bene comune.
Per conservarlo per le future generazioni.
Perché vogliamo una gestione pubblica e partecipativa.
Perché vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.
Perché vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei
territori.
Perché vogliamo eliminare tutte le norme che in questi anni hanno spinto
verso la privatizzazione dell’acqua.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.


I tre quesiti referendari proposti dal Comitato Promotore vogliono
abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo nel novembre
2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella
stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua
gestione finalizzata a produrre profitti.

In particolare il Primo Quesito “FERMARE LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA” si
propone di abrogare l’articolo 23 bis della legge 133 del 2008. Eliminare
questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni
imposta dal Governo Berlusconi e la definitiva consegna al mercato dei
servizi idrici in questo paese.

Il Secondo Quesito “APRIRE LA STRADA ALLA RIPUBBLICIZZAZIONE” si propone
di abrogare l’articolo 150 del D.Lgs 152 del 2006. In questo modo non
sarebbe più consentito il ricorso né alla gara né all’affidamento della
gestione del servizio idrico integrato a società di capitali, favorendo il
percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico. Ovvero la sua
gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei
cittadini e degli enti locali.

Il Terzo Quesito “ELIMINARE I PROFITTI DAL BENE COMUNE ACQUA” si propone
di abrogare l’articolo 154 del D.Lgs 152 del 2006 limitatamente alle
seguenti parole “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale
investito”. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria,
si eliminerebbe la possibilità di fare profitti sul bene comune acqua.

Con l’approvazione di questo referendum verrebbero poste le premesse
migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già
consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per
l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe
sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo
modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla
democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione
diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.

L’acqua è di tutti e deve essere pubblica. Difendiamo i beni comuni.
Diventa anche tu una staffetta del bene comune, firma e fai firmare.



Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra sostiene e aderisce con i suoi militanti alla campagna referendaria contro la privatizzazione coatta della gestione del servizio idrico integrato.
Da sabato 24 aprile in decine di piazze della penisola ( a partire dal banchetto presso l'ipercoop di Pesaro ), i Giovani Comunisti, in collaborazione con altre sigle partitiche, associative e a liberi cittadini, contribuiranno alla raccolta delle firme, trasformandosi in "staffette" del bene comune.


PERCHE' SI SCRIVE ACQUA, MA SI LEGGE DEMOCRAZIA!!!