martedì 29 luglio 2008

IMPRONTE CULTURALI

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martedì 22 luglio 2008

Bossi e i suoi finti attributi

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Stamattina, leggendo "Liberazione", la mia attenzione non ha perso di vista l'articolo sulle dichiarazione di Bossi, scritto da Massimo Ilardi; il giornalista analizza lucidamente le ultime esternazioni pubbliche del leader leghista, creando una sorta di riflessione sulla storia d'Italia dal Risorgimento ad oggi.


tratto da Liberazione del 22/07/2008

Povero Bossi, povero Mameli

- di Massimo Ilardi -


In un paese privo di una cultura nazionale, ostile ad ogni senso dello Stato e dove solo la città in cui si nasce o si vive da lungo tempo assegna una pur minima identità, sbeffeggiare l’inno nazionale è come sparare sulla croce rossa. Non ci vuole un grande coraggio né una grande capacità di trasgressione. Non passa giorno che in televisione l’inno di Mameli non venga stroppiato o deriso in tutte le salse musicali conosciute.
Maggiore audacia avrebbe avuto lo sberleffo, se Bossi lo avesse diretto verso un qualsiasi inno di una qualsiasi squadra centro-meridionale: ad esempio verso quello della Roma o della Lazio o del Napoli o magari del Palermo. Allora sì che quel “toh” di disprezzo lanciato verso il povero e indifeso Mameli avrebbe avuto conseguenze molto più gravi di quelle sollevate dalla stampa e dalle istituzioni.
Ma Bossi, che è un vero animale politico, sa bene che l’appartenenza, quella vera, non si tocca se
non vuole immediatamente trasformarsi nella figura del “nemico” che raggruma e dà senso a quella stessa appartenenza.
Ma allora dov’è lo scandalo? Lo scandalo non è nel gesto di Bossi, nell’ampolla del sacro fiume Po, nei fucili dissotterrati pronti a sparare, nelle camice verdi, in tutti questi rituali istituzionali che sanno di plastica e che comunque si possono trovare in ogni supermercato della politica.
Lo scandalo è che su queste liturgie artificiali si montino intere pagine di quotidiani nazionali, si producano trasmissioni televisive, si spendano fiumi di parole...sul nulla senza affrontare la vera questione nazionale: e cioè che da Palermo a Milano, da Torino a Trieste non esiste uno spirito nazionale, non siamo una nazione unita e molto probabilmente non lo saremo mai.
Bossi non s’inventa nulla con la Padania: la Padania, o, meglio, le Padanieesistono realmente nella cultura, nei dialetti locali, nei comportamenti degli individui, nelle mentalità. Come esistono realmente i Meridioni. E così anche Roma e le regionicentrali. Tutti divisi ma tutti accomunati da un profondo senso antistatale e antistituzionale. Bossi, che da dirigente politico ha invece fin nelle
sue viscere la disciplina istituzionale, cerca disperatamente con quei rituali di disegnare un ordine simbolico per organizzare le sue truppe. L’abbassamento delle tasse e la salvaguardia della fabbrichetta non sarebbe sufficienti a creare un “popolo”padano.
Ma la questione su cui cominciare seriamente a discutere è un’altra. Sulla nostra Storia dal Rinascimento a oggi.
E' proprio nella tradizione italiana far nascere sul terreno del conflitto interno, dello scontro violento tra fazioni, il dinamismo creativo della sua cultura. Proprio quando lo spirito di fazione prende il sopravvento e allontana l'infezione buonista e del "politicamente corretto", solo allora gli italiani sembrano dare, dentro questa tradizione dell'essere parte, il loro meglio. Si ritrovano e reagiscono i loro "spiriti animali" la cui forza non si misura con indici economici o forzature ideologiche ma attraverso la conoscenza - scrive Jacques Le Goff - di una storia lenta. La storia della vita materiale e delle mentalità che diventano forza non quando rappresentano bisogni e aspirazioni universali, ma quando si incarnano in minoranze sociali. Se è così, i nostri sociologi, giornalisti, filosofi, commentatori vari, persino politici dovrebbe interrompere questo continuo piagnisteo sulla nostra incapacità di partecipare, di solidarizzare, di essere uniti.
Al contrario di quello che si pensa, la differenza italiana può tornare qui, prima o poi, a giocare un ruolo politico di primo piano; può tornare ad essere quel laboratorio di cultura politica che è sempre stata. Dipenderà ancora una volta dall'intensità del conflitto che riuscirà a mettere in campo. Con buona pace della nostra classe dirigente, questa sì in serio declino.

venerdì 18 luglio 2008

MANIFESTAZIONE ANNULLATA - NEGATA L'AUTORIZZAZIONE

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Ci è stata negata l'autorizzazione alla manifestazione prevista per domani pomeriggio con la seguente motivazione "impossibilità in quanto concomitanza con l'evento Pesaro Europa Economia Democrazia Sicurezza".

Siamo amareggiati e delusi, anche perchè le adesioni erano state diverse ed importanti... BEH, COMUNQUE E' SOLO RIMANDATA L'OCCASIONE DI MANIFESTARE CONTRO I CONTINUI ATTACCHI A PESARO E PROVINCIA "FIRMATI" DA NOSTALGICI RAGAZZINI INVASATI E, SPESSO PURTROPPO, IMPUNITI.

P.S.: I nostri sinceri auguri alla buona riuscita dell'evento Pesaro Europa.
Magari gli illustri invitati, che a quanto pare non saranno turbati da nessuna manifestazione, avranno maggiori opportunità di riflettere sul fatto che in Europa, ogniqualvolta che ci si è rivolti al popolo per un parere riguardo il proseguimento del processo europeo, il No ha vinto sonoramente.
Sì ad un'Europa dei Diritti - No all'Europa securitaria e della gara al ribasso su salari/diritti.

mercoledì 16 luglio 2008

LIBERTA' DI PENSIERO

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Art. n. 3 – “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Art. n. 48 - “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”
Questi due articoli fanno parte della Costituzione Italiana, costituzione scritta e approvata per la nascita della nostra Repubblica.
La Costituzione, da sempre “simbolicamente approvata” da ogni singolo cittadino italiano è chiara e trasparente sul rapporto stato/cittadino.
… detto questo, voglio accostare il mio post a quello del compagno Alessandro, riguardo all’aggressione del giovane ragazzino avvenuta a Pesaro.
Ritengo che questo sia un grosso campanello di allarme, che sta suonando ormai da parecchio tempo e che tutti continuano a ritenere insignificante, in quanto non viene visto con la dovuta serietà. Oggi giorno è diventato accettabile lo scontro politico, verbale e non, tra le diverse correnti politiche, poiché molti cittadini (in questo caso pesaresi) lo ritengono un processo normale di andamento politico sociale e davanti a tali scontri, con le poi relative conclusioni (aggressioni, violenze etc) le frasi pronunciate sono sempre le solite: “sono ragazzi fanatici”… “non si dovrebbe parlare di politica apertamente oggi giorno” etc…
Questa realtà è davvero sconcertante, non solo perché troviamo gente che non si accorge minimamente che questo porta a una sorta di “CENSURA” (vi ricordo le storiche camice nere etc) della libertà di pensiero, ma soprattutto si va contro a uno degli articoli più importanti della Costituzione… e allora mi chiedo a cosa serve piangere davanti al tricolore per l’emozione di sentirti italiani uniti, quando poi non si accetta uno dei principi fondamentali della nostra Repubblica.
Detto questo voglio aggiungere una mia esperienza.
Durante la raccolta firme per l’approvazione del progetto del reparto di riabilitazione, ero in piazza da sola con il mio bel banchetto, fermavo gente per richiedere loro la firma per il progetto… progetto ideato da Rifondazione ma che fondamentalmente non ha bandiera in quanto LA SALUTE è DI TUTTI!! Si che fermo un ragazzo che alla frase:
“Ciao… ti va di firmare per questo progetto?” guarda il simbolo nel cartellone… infila la mano in tasca ed estraendo una cartolina di Forza Nuova mi urla: “Toh toh vuoi questa invece?!”
Si che, sempre gentilmente controbatto dicendo: “ma guarda che la salute è di tutti non guardare il simbolo” e lui andandosene mi urla contro un bel vaffanc…
Questo è un caso abbastanza comune di “controversia politica” ma potrei citarne altri:
es. un anziano che durante la campagna elettorale, mettendosi sull’attenti esordisce con un “A noi!” mentre un compagno gli porge un volantino…
insomma ce ne per tutti i gusti ma tornando al problema delle “testa calde” è ora che la gente si faccia delle domande.

Io conosco il rappresentate pesarese di Forza Nuova. Conosco questo ragazzo da tanto tempo ma solo l’anno scorso ho saputo della sua appartenenza alla corrente di estrema destra. Ne sono venuta a conoscenza tramite un tranquillo dibattito politico al bar tra una sigaretta e l’altra.
Posso garantire a tutti i lettori di questo post che il ragazzo in questione è un ragazzo eccezionale, ma con idee molto differenti dalle mie.
Io ritengo che il vero razzismo scaturisca non tanto dal non sopportare un’altra persona diversa da te
ma dalla non conoscenza delle cose che rendono due persone “apparentemente diverse”. Basta parlare con questo ragazzo per capire che Forza Nuova è un movimento politico estraneo e fortemente dissociato a questi atti di violenza causati dalle solite teste calde!
Con questo non voglio assolutamente dire che Forza Nuova è un movimento giusto, ma da brava comunista democratica ritengo che sia giusto conoscere la parte opposta e valutare quello che sono le responsabilità.
Grazie a fonti informative che ho racconto, so che molte teste calde sono ben controllate dalla polizia locale, ma evidentemente questo non basta.
Credo che sia già importante poter costatare che il movimento di Forza Nuova si dissoci dagli atti di violenza creati da questi fanatici ragazzetti che viaggiano di luoghi comuni senza avere la minima conoscenza storica sociale delle cose, perché credo che questo sia un punto di incontro per arrivare a mettere la parola “fine” a questi atti di violenza:
1 - così che ognuno possa sentirsi libero di indossare qualsiasi simbolo politico che ritiene giusto
2 - perché il movimento di Forza Nuova possa liberarsi da “gentaccia” che usa il loro simbolo e la loro ideologia per atti di violenza basati solo su luoghi comuni e ignoranza.

martedì 15 luglio 2008

PROPOSTA DI MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELLA LIBERTÀ (e per disvelare la nube di ignoranza su Ernesto Rafael Guevara De la Serna detto "Che")

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Questa volta si è superato ogni limite: un'aggressione, L'ENNESIMA NELLA NOSTRA CITTÀ, che dovrebbe far riflettere tutti, TUTTI, per la sua spregiudicatezza.

La vittima: un ragazzo di soli 14 anni.

La dinamica: azione "vecchio stile fascista" emulazione diretta delle mai dimenticate squadracce fasciste, con l'aggravante del luogo ed orario (la trafficata Piazza Garibaldi nel primo pomeriggio, alla luce del sole).

La causa: una maglietta raffigurante Guevara. Infatti tanto poco sembra essere bastato per far scattare gli (speriamo ancora per poco) ignoti e vigliacchi protagonisti dell'aggressione.

Ma oltre al danno (la vigliacca aggressione), è toccata pure la beffa al povero ragazzo (e con lui, indirettamente, tutte le persone che consapevolmente si reputano di Sinistra, magari simpatizzanti del rivoluzionario Guevara o semplicemente amanti della libertà di pensiero)... mi riferisco all'articolo del Carlino sulla vicenda e in particolare alle righe " L’episodio ha lasciato sconcertati gli stessi inquirenti perché non era mai accaduto che casi di intolleranza per motivi politici vedessero vittime dei ragazzini che hanno l’unica colpa di vestire con effigi di cui nemmeno conoscono il risvolto storico"... parole peraltro già ottimamente analizzate dal compagno Alessandro in questo stesso blog nel post di ieri.

NOI GIOVANI COMUNISTI DI PESARO QUINDI RITENIAMO DOVEROSA ED URGENTE UNA MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ VERSO IL GIOVANE RAGAZZO AGGREDITO.

UNA MANIFESTAZIONE APERTA A CHIUNQUE VOGLIA PARTECIPARE PER DIFENDERE IL DIRITTO DI GIRARE PER LA PROPRIA CITTÀ SERENAMENTE.

UNA MANIFESTAZIONE CHE LANCI CON FORZA UN URLO DI RABBIA E RISENTIMENTO: ORA BASTA !

UNA MANIFESTAZIONE A CUI INVITIAMO ANCHE L'AUTORE DEL CITATO ARTICOLO DEL CARLINO, SPERANDO CHE POSSA COSI' ILLUMINARCI SUL "VERO RISVOLTO STORICO" DI GUEVARA.

In attesa di risposte positive dai movimenti, associazioni e di adesioni personali PROPONIAMO DI MANIFESTARE SABATO 19 LUGLIO ORE 18:00, sperando di ricevere numerose adesioni e quindi poter confermare tale data.

SAREBBE BELLO, E DI FORTE IMPATTO, PARTECIPARE INDOSSANDO UNA MAGLIETTA O PORTANDO UNA BANDIERA RAFFIGURANTE CHE GUEVARA...

Lavoreremo anche alla possibilità di continuare la manifestazione organizzando la visione del cine-documentario "IN VIAGGIO CON CHE GUEVARA" di Gianni Minà nella sala del Consiglio Provinciale e conseguente dibattito.

STATE SINTONIZZATI PER LE NEWS !!!

lunedì 14 luglio 2008

L'aggressione fascista e le strumentalizzazioni "carliniane"

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Anche a Pesaro le aggressioni fasciste, dopo più di sessantanni, sono tornate di moda.


La vittima dell'ennesimo sfogo di violenza di stampo fascista è un innocente ragazzino di quattordici anni, "colpevole" di vestire una semplice maglia con la raffigurazione di un importante uomo politico dell'America Latina come il comandante Che Guevara.

Il quattordicenne era in sella alla sua bicicletta nei pressi dei giardini di piazzale Garibaldi, quando tre uomini sono scesi da una Fiat Punto nera e lo hanno scaraventato violentemente a terra, colpendo il povero ragazzino con calci e botte. L'aggressione avrebbe potuto ottenere un esito tragico, se non fosse per l'arrivo di qualche soccorritore accorso dalle grida disperate d'aiuto della giovane vittima, scaturendo la fuga dei tre probabili (secondo la Digos) militanti di estrema destra.

A peggiorare la situazione, a livello mediatico, e a consolidare la sua posizione di "istituzione locale di anti-sinistra", è la solita mediocre redazione pesarese de Il Resto del Carlino che descrive i drammatici fatti di sabato con questo breve articolo (clicca sul link). La frase che evidenzio e reputo come frutto di una cultura di strumentalizzazione per disincentivare l'incremento di posizioni di sinistra è questa: "...L’episodio ha lasciato sconcertati gli stessi inquirenti perché non era mai accaduto che casi di intolleranza per motivi politici vedessero vittime dei ragazzini che hanno l’unica colpa di vestire con effigi di cui nemmeno conoscono il risvolto storico."

Da cittadino pesarese, in primis, poi da militante di sinistra, dichiaro di essere stufo delle violenze perpetuate da bande di estrema destra che circolano in piena libertà nella nostra città, e sono offeso dai "commentini" maliziosamente politici di un organo di stampa locale, il quale dovrebbe assumere ruoli mediatici assolutamente apolitici, senza esternare propagande elettorali per una determinata fazione politica.

Alessandro Panaroni

venerdì 11 luglio 2008

7°CONGRESSO PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

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7° CONGRESSO PROVINCIALE
di
RIFONDAZIONE COMUNISTA


PESARO
12-13 LUGLIO 2008

Sala della 7° Circoscrizione (Muraglia)
Via Petrarca, 18

SABATO 12 LUGLIO
ore 16,30 Apertura dei lavori e nomina delle commissioni
ore 17,00 Dibattito
ore 19,30 Sospensione

DOMENICA 13 LUGLIO
ore 9,30 Dibattito
ore 12,30 Conclusioni
ore 13,00 Pranzo
ore 15,00 Discussione e votazione sui documenti presentati, sui delegati al congresso nazionale e regionale e sugli organismi dirigenti
ore 17,00 Chiusura dei lavori

giovedì 10 luglio 2008

La giornata Ans(i)a dell'On. Di Pietro; ovvero come cambiare idea in meno di 24h*

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2008-07-08 21:45
P. Navona: Grillo critica il Colle Di Pietro, parole fuori luogo, Veltroni, e' intollerabile
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Alla manifestazione di piazza Navona Grillo critica Napolitano, la Guzzanti attacca il Papa. Molte le critiche, Di Pietro si dissocia. 'Lui sonnecchia - dice Grillo - ma poi firma delle cose come il provvedimento sulla banda dei quattro'. 'E' intollerabile - afferma Veltroni - ascoltare attacchi al capo dello Stato. Le scelte di Napolitano sono e saranno da noi condivise'. 'Ingiustificate e fuori luogo - dice Di Pietro - le parole nei confronti del Papa e del Presidente della Repubblica'.

2008-07-09 19:25
Ultimatum Veltroni a Di Pietro Leader del Pd, decida se con noi o con piazza
(ANSA) - ROMA, 9 LUG - Ultimatum del leader del Pd Walter Veltroni, a Matrix, all'alleato Antonio Di Pietro. Ora Di Pietro scelga e decida con chi sta'. 'Se e' con Grillo e Travaglio lo dica, se invece decide di stare in un'area riformista prenda l'impegno conseguente e metta fine a manifestazioni come quella di ieri'. Veltroni poi su Piazza Navona: 'una sinistra riformista che vuole essere alternativa di governo non va in una piazza dove si ascoltano follie come gli attacchi al capo dello Stato e al Papa'.

2008-07-09 19:34
Di Pietro, non mi dissocio da piazza. Leader Idv risponde a Veltroni, non avrei parlato come Guzzanti.
(ANSA) -ROMA, 9 LUG - 'Io non mi dissocio dal senso vero delle parole di Beppe Grillo, dalle parole di Travaglio e dalla piazza'. Cosi' il leader dell'Idv Di Pietro. Risponde cosi' all'aut aut posto da Veltroni: scelga la piazza o i riformisti. 'Certo non avrei usato i toni di Sabina Guzzanti - prosegue - ma lei fa satira e io no. Io faccio politica'. A stretto giro risponde Veltroni:'se Di Pietro sceglie Grillo e non il Pd e' un elemento d chiarezza definitivo'.


*Sulla Guzzanti si è sempre dissociato a dire il vero, su Grillo invece no, ha cambiato idea in neanche 24 ore incalzato dal prelato moribondo Veltroni.Forse, ma solo forse, perchè si è ricordato che Grillo ha un forte seguito politico/di movimento che spesso garantisce un buon bacino di voti e ottima pubblicità per lo stesso Di Pietro e il suo partito (ad personam) ?

mercoledì 9 luglio 2008

IL G8 DELLE MERAVIGLIE

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Francamente sono deluso ed amareggiato per il coro di critiche ("inutile", "inconcludente", ecc...) contro quest'ultimo G8 tenutosi in Giappone a Sapporo.


In realtà questo è stato forse il primo G8 dove le grandi potenze hanno finalmente compiuto dei passi verso una nuova giustizia globale ed un nuovo modello di società ed organizzazione economica sostenibile.


Ecco le attività di importanza planetaria che non si possono più nascondere e che menziono per rendere giustizia a questo G8:


- I leader del G8 hanno piantano un albero ciascuno. Non si tratta di un mero gesto simbolico, sia chiaro. E' evidente che già da oggi il mondo è meno oppresso dall'inquinamento e sicuramente, con questi 8 alberi in più, marciamo tutti verso un avvenire verde per il pianeta. Praticamente, dopo questo potente gesto ed impegno preso dai rappresentanti politici, il protocollo di Kyoto è già bello che superato. Evviva !


- Risolto il problema del petrolio. E' stato formalizzato un invito ai paesi Opec a produrre più petrolio. Semplice ed efficace, in fin dei conti perchè mettersi in discussione come consumatori energivori. Più domanda = più offerta. E non iniziate a rompere con il discorso sulle riserve petrolifere in esaurimento, del petrolio come fonte non rinnovabile e fortemente inquinante o sul fatto che la maggior parte del boom del prezzo del petrolio è data dalla natura speculativa del mercato dell'oro nero.


- Anche il problema della mobilità sostenibile è praticamente sorpassato. Non avete visto con che classe i leader politici, ed i funzionari al seguito, si sono destreggiati con simpaticissimi tricicli ecologici elettrici ? Certo, rimane al fatto che il parco macchine dei paesi occidentali e dei PVS è fatto al 90% di veicoli a benzina/gasolio e che le aziende produttrici hanno sempre rimandato e relegato in secondo piano la ricerca e produzione di veicoli ad alimentazione alternativa. Poi, sarebbe da ricordare la minacciosa ondata di privatizzazione imminente riguardo il trasporto pubblico, ma non dilunghiamoci... i potenti della terra gironzolano con le loro carrozzette elettriche, quindi siamo ad un passo dalla soluzione !


Direi che è stato sicuramente uno dei più importanti e rivoluzionari G8 della storia, dopo questi eclatanti avvenimenti il futuro del mondo, soprattutto dei milioni di poveri (sempre più poveri peraltro) che lo popolano si preannuncia radioso e speranzoso.