sabato 30 agosto 2008

Comunicato Stampa 30/08/2008

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IL NOSTRO PARERE SULL'AGGRESSIONE AVVENUTA AI DANNI DI UN GRUPPO ESTREMISTA DI DESTRA

Noi, Giovani Comunisti di Pesaro, da sempre portiamo avanti e valorizziamo, come linea politica, la via della non violenza, d'altro canto comprendiamo la rabbia e il dolore che hanno spinto gli aggressori a cercare giustizia per la memoria dei propri amici. Inoltre riteniamo che questa aggressione sia la conseguenza prevedibile del lassismo da parte di istituzioni e forze dell'ordine relativa la questione degli atti intimidatori ad opera di giovani di estrema destra avvenuti recentemente. Ci auguriamo vivamente di non dover più leggere fatti di cronaca che abbiano come protagonisti attivi o passivi gruppi estremisti di destra.

p.s.:un vecchio adagio recita "chi semina vento raccoglie tempesta"

Giovani Comunisti Pesaro


articolo de "Il Messaggero"






sabato 23 agosto 2008

Quando il rispetto della sicurezza è sinonimo di licenziamento

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Ferragosto: Dante De Angelis, Rappresentante Lavoratori Sicurezza del deposito macchinisti di Roma S.Lorenzo, viene licenziato perchè colpevole di aver svolto correttamente le sue funzioni lavorative. Come RLS di Trenitalia ha giustamente denunciato pubblicamente la rottura di un gancio di un convoglio Eurostar, dovuto alla risoluzione di due casi di treni spezzati, ponendo al centro dell'attenzione il dubbio sull'effettiva sicurezza degli ETR .

Per l'amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, le esternazioni pubbliche di De Angelis, che invitano i dirigenti dell'azienda ad una più accurata progettazione e manuntenzione dei treni, hanno danneggiato l'immagine di Trenitalia. Vorrei ricordare che il signor Mauro Moretti è stato protagonista di un "invidiabile" passato da sindacalista: ex-dirigente sindacalista della CGIL ed ex-segretario nazionale della FILT CGIL (il settore trasporti CGIL). Infatti non è un caso il silenzio imbarazzante di PD e della Confederazione dei Lavoratori presieduta da Epifani, i quali si sono dimostrati abbastanza timidi nei riguardi di questo caso di licenziamento irrazionale e senza una consapevole motivazione.

I Giovani Comunisti di Pesaro si accodano al coro di dichiarazione di protesta nei confronti di questo licenziamento e alla richiesta di assunzione imminente del ferroviere Dante De Angelis, vittima contemporanea di una politica tesa a distruggere i diritti dei lavoratori.

Alessandro Panaroni



PETIZIONE DI SOLIDARIETA' A DANTE DE ANGELIS








Sign for Campagna di Solidarietà a Dante De Angelis.




venerdì 22 agosto 2008

"Festa Pesaro" inizia con un passo falso. Un esempio di bugia-ina-ina made in PD

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Niente di grave, sia chiaro... Però non sarà che il PD stia diventando, a piccoli passi, sempre un pò meno trasparente e sempre più ambiguo rispetto la propria identità culturale/partitica ?
Di cosa sto parlando ?

Semplicemente di un'intervista rilasciata da Marco Marchetti (nella foto) responsabile organizzativo di "Festa Pesaro" 2008 al mensile gratuito "il Pesaro" smentita dai fatti nel giro di pochi giorni.

Marchetti al giornale:
intervistatore- Le polemiche dell'anno scorso non vi hanno fatto desistere...
Marchetti- Sono state superate dagli ottimi risultati. O meglio, quella parte di critiche ideologiche, strumentali, rimangono e ci saranno sicuramente anche quest'anno. Chi invece non vedeva di buon occhio l'iniziativa da un punto di vista logistico e di opportunità ha finito per ricredersi ed apprezzare molto. Comunque la kermesse non sarà invasiva. Non toccheremo parcheggi, non daremo fastidio alle aree private, la viabilità non subirà variazioni. Abbiamo cercato di portare la festa in spazi esclusivamente pubblici.

Non toccheremo i parcheggi... peccato che è notizia di pochi giorni fa che la sosta a pagamento nelle vie limitrofe alla Festa Pesaro verrà estesa fino alle ore 24:00.
Vedi anche: articolo de "Il Resto del Carlino"

Sia chiaro, di per sè potrebbe essere anche una buona misura per limitare il traffico veicolare, PERO' BISOGNEREBBE AVERE IL CORAGGIO DI AMMETTERLO, di dire che INEVITABILMENTE ci saranno dei cambiamenti.
E che i parcheggi verranno cambiati.

La vicenda comunque, forse sarà una fissa personale, si inserisce bene nella sempre più fluida identità culturale del Pd.
Ad esempio, come non cogliere il cambiamento, mi risulta peraltro non avvenuto su tutto il territorio nazionale, della denominazione della festa ?
Perchè la necessità di cambiare dalla classica "Festa de l'Unità" alla "nuova" Festa Pesaro, creando peraltro spazio ad ambiguità e critiche, non ingiustificate, da parte dell'opposizione ?

Sarebbe bello avere risposte a queste domande, magari da qualche militante della Sinistra Giovanile, e/o leggere la smentita di quanto rilasciato a "Il Pesaro" da parte dello stesso Marchetti.

giovedì 21 agosto 2008

L'aggressore risponde alle accuse di EveryOne

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tratto da "Il Messaggero" 21/08/2008

Il titolare della gelateria: «L’ho inseguito ma non ho picchiato il ragazzo rom»
Picchiato davanti al teatro Rossini mentre stava chiedendo l’elemosina e minacciato di essere “bruciato vivo”. Così il gruppo Everyone denunciava lunedì in una nota l’aggressione ad un 17enne rom di nome Ionut Grancea.
C’è una nuova versione dei fatti però. Ed è quella raccontata dal titolare della gelateria “Lo zio Marco” in piazzale Lazzarini, ingiustamente accusato di aver malmenato il ragazzo.
«E’ vero, ho invitato il rom ad andarsene, ma non l’ho assolutamente toccato. Questa è una vera e propria strumentalizzazione».
Stando, infatti, ai racconti del proprietario del bar le cose sembrano essere andate diversamente da quanto ha raccontato Everyone.
«Ho detto al ragazzo di andarsene via perché spesso gli zingari girano fra i tavolini della mia gelateria, rubando i soldi che i clienti vi lasciano sopra. Il ragazzo mi ha risposto in malo modo, dicendomi di avere un permesso del Comune per fare l’elemosina e mi ha mostrato un foglio. In questo documento, rilasciato probabilmente da un’associazione, si esortano tutti i cittadini pesaresi a trattare con rispetto i membri delle famiglie rom».
«Ho rinnovato al ragazzo - continua il titolare della gelateria - il mio invito e lui mi ha detto ‘Che problemi hai? Guarda che ti brucio il locale’. Poi, siccome non aveva nessuna intenzione di andarsene, ho fatto finta di volerlo spintonare, lui è scappato e io gli sono corso dietro per qualche metro. Ma non l’ho assolutamente picchiato».

ARTICOLO DE "IL MESSAGGERO"

mercoledì 20 agosto 2008

Pesaro, aggressione in pieno centro storico ai danni di un giovane Rom

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Grazie alla Rete Antifascista inoltro il comunicato stampa del gruppo EveryOne, associazione in difesa di Rom e Sinti, la quale denuncia l'ennesima violenza eseguita ai danni di un giovane Rom mentre chiedeva delle elemosine davanti ad una gelateria in Piazzale Lazzarini.
Ormai è diventata routine, ma i Giovani Comunisti non si stancheranno mai di condannare queste brutali e razziste aggressioni nei confronti di immigrati, in questo caso di Rom.
Infine riteniamo che l'attuale drammatica situazione di cultura razzista, figlia di una politica di destra del governo nazionale, debba avere un'imminente fine.

Giovani Comunisti Pesaro


COMUNICATO STAMPA EVERYONE 19 AGOSTO 2008
NOMADI/PESARO: AGGREDITO 17ENNE ROM DA UN ITALIANO, GRUPPO EVERYONE
ANNUNCIA AZIONE EUROPEA
Oggi, martedì 19 agosto, intorno alle ore 15, a Pesaro, di fronte al teatro Rossini, davanti alla gelateria "Lo Zio Marco" il giovane Ionut Grancea, 17nne Rom romeno, fratello dell'attivista Rom del Gruppo EveryOne Nico Grancea , è stato aggredito da un italiano mentre chiedeva l'elemosina di fronte al locale.
Il ragazzo è stato avvicinato dall'uomo, sui 35 anni, che, uscendodalla gelateria, lo apostrofava con parole minacciose: "vattene subito di qui!". "Ho risposto che non stavo facendo niente di male, che sono povero e sono costretto a mendicare per sopravvivere" è riuscito araccontare in preda al panico il giovane Ionut agli attivisti del Gruppo EveryOne che lo hanno soccorso. "Mi ha detto 'vattene o ti brucio vivo'". Alla minaccia, è seguito un violento pugno all'altezza della tempia sinistra e un breve inseguimento, con l'obiettivo di pestare a sangue il giovane.
"E' l'ennesimo, vergognoso episodio di violenza razzista che si verifica in Italia" commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, i leader del Gruppo EveryOne. "Negli ultimi tempi, fra Rimini, Pesaro e Fano si sono verificati gravissimi episodi diintolleranza razziale mai stigmatizzati dalle Istituzioni locali: il pestaggio di una ragazzina Rom incinta sulla passeggiata, di fronte a decine di italiani indifferenti; un giovanissimo Rom romeno schiaffeggiato, insultato e minacciato da razzisti italiani, sempre davanti a testimoni senza alcuna volontà di difenderlo; l'attivista Nico Grancea, membro del nostro Gruppo, minacciato di morte. E' necessario che le istituzioni, le autorità e la stampa locale assumano una posizione forte e smettano di voltare la faccia dall'altra parte di fronte ad azioni che ci riportano agli anni dei manganelli e dell'olio di ricino" continuano i rappresentanti di EveryOne. "Nessuno dei tanti che gustavano il loro gelato mentre Ionut veniva preso a pugni ha mosso un dito per fermare l'aggressore, né si è alzato dal
proprio tavolo per soccorrere il ragazzo: la gente continuava indifferente a conversare, come niente fosse, e questo è un particolare ancora più raccapricciante".
Dopo l'intervento dei Carabinieri, che hanno identificato l'aggressore, rilevandone i dati grazie alla segnalazione della famiglia del ragazzo aggredito, Ionut è stato condotto al pronto soccorso dell'Ospedale San Salvatore dolorante, in preda a vertigini e in forte stato confusionale: per lui un "trauma contusivo della guancia e della regione zigomatica sinistra con arrossamento abraso,
dolore e vertigini a seguito di percossa" e 5 giorni di prognosi.
"La città di Pesaro deve ritrovare il suo spirito democratico e accogliente", proseguono gli attivisti "perché nonostante le lodevoli promesse del sindaco Luca Ceriscioli relative all'avvio urgente di un programma di integrazione e sostegno, finora la piccola comunità Rom romena che vive in città ha subito ogni genere di vessazione e umiliazione e vive tuttora in condizioni di povertà ed emarginazione gravissime, nonostante la commissione del Parlamento Europeo in visita ai campi Rom d'Italia abbia scelto i suoi membri quali esempi dellacondizione di persecuzione cui è soggetto il popolo Rom nel nostro Paese. Oltretutto" affermano ancora Malini, Pegoraro e Picciau "è stato comunicato dalle autorità alle famiglie Rom di Pesaro che a fine
agosto, contraddicendo le promesse del sindaco, verranno messe in mezzo alla strada. Ebbene, in quelle famiglie vi sono donne e uomini sofferenti di gravi patologie oncologiche e cardiache, bambini anche di pochi giorni e persone in condizioni di grave denutrizione. Questo sgombero contro cui il nostro gruppo si oppone con indignazione causerebbe un'ulteriore tragedia e un'ulteriore dimostrazione di natura xenofobica di fronte alla quale il sindaco Luca Ceriscioli non può restare indifferente. Ricordiamo" concludono "che la Questura della città di Pesaro ha affisso per le strade della città marchigiana, e nelle botteghe, locandine che ricordano gli anni
delle leggi razziali. Una di queste locandine invita la cittadinanza a chiamare le autorità nel caso vedano per le strade nomadi. Questo in contravvenzione delle direttive del Parlamento Europeo, della Costituzione italiana e delle convenzioni internazionali che proteggono i diritti dei popoli e tutelano i diritti umani". Il Gruppo EveryOne porterà all'attenzione immediata della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Consiglio UE, il grado di indifferenza, approssimazione e negligenza con cui spesso autorità e istituzioni locali italiane reagiscono di fronte a episodi di matrice puramente razzista, lesivi dei diritti fondamentali e della dignità dell'individuo, come quello di oggi, e nel frattempo invita il sindaco Ceriscioli a condannare pubblicamente il gesto, esprimendo solidarietà al ragazzo e a tutta la comunità Rom colpita".
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334-8429527 – (+ 39) 331-3585406
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

Quando la realtà supera l'immaginazione: tessera di Rifondazione ? Come minimo sei un estremista drogato

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Allucinante, da non crederci.
Stamattina stavo "sfogliando" virtualmente il sito della Repubblica e mi ritrovo davanti il seguente articolo: "Sedicenne tolto alla madre perché milita in Rifondazione"
Vedi: articolo de "la Repubblica"

In sostanza si tratta di una sentenza sull'affidamento di un minore al padre piuttosto che alla madre, che è stata ritenuta incapace di garantirgli una buona e sana educazione.
Lo scandalo sta nel fatto che fra le motivazioni e le prove riconosciute dal Tribunale competente c'era appunto "l'essere iscritto ad un partito estremista come Rifondazione Comunista".
Non solo, si è peraltro aggiunto che militare in Rifondazione Comunista, soprattutto se a livello giovanile, significherebbe in primis (ab)usare di alcool e stupefacenti.

La sagra del pregiudizio insomma... a questo punto bisogna pensare che in fin dei conti sia andata bene in quanto verso il ragazzo non sono state formulate accuse di cannibalismo verso i bambini.

Viva l'Italia ... povera Italia...

P.S.: non per cadere nella trappola del pregiudizio, ma faccio notare che la vicenda è avvenuta in Sicilia.
La Sicilia di Peppino Impastato.
La Sicilia che forse dovrebbe incentivare i ragazzi a militare e lottare in politica, piuttosto che trattare chi ha una tessera di partito (comunista !?) come un estremista pericoloso.

domenica 17 agosto 2008

La fine di questa triste storia?

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tratto da "Il Messaggero" del 15/08/2008

Hanno 18 anni gli aggressori nazi
Denunciati quattro giovani di Fano, Calcinelli, Pesaro e Fabriano

di MARCO GIOVENCO

FANO - Hanno fra i 18 e i 20 anni gli ”skin head” che hanno aggredito tre giovani fuori dal “Sun City Beach” di Marotta nella notte fra il 7 e l’8 agosto, mandandone uno all’ospedale. Un pestaggio che politicamente ha sollevato un vespaio per le implicazioni ideologiche che hanno fatto da sottofondo all’assalto a suon di calci e pugni. Gli stessi autori - un gruppo di 8 ragazzi - sono tutti riconducibili a frange estremiste di simpatizzanti naziskin: per inciso, teste rasate o con capelli cortissimi, anfibi, borchie, catene alle cinture, croci unicinate come accessorio e tutti nero vestiti. Quasi una divisa. Di questi 4 sono ora iscritti ufficialmente nel registro degli indagati, con l’accusa di concorso in lesioni personali aggravati. I 4 denunciati sono di Fano, Calcinelli, Pesaro e Fabriano, tutti operai e già conosciuti alle forze dell’ordine - in particolare uno avrebbe dei precedenti specifici - che ora stanno verificando il loro coinvolgimento in altre passate aggressioni a sfondo politico, fra cui quella avvenuta un anno fa alla Festa del Vino a Pergola sfociata in un accoltellamento. Le testimonianze e gli indizi raccolti in questi giorni dai carabinieri della compagnia di Fano, con il coordinamento del capitano Cosimo Giovanni Petese, hanno portato gli inquirenti a non avere dubbi sulla responsabilità del quartetto nel pestaggio di Marotta. In particolare, alla luce dei racconti fatti dai testimoni e dalle stesse vittime, uno dei giovani avrebbe materialmente picchiato il giovane di Mondolfo mentre gli altri tre complici trattenevano a forza i due amici dell’aggredito.
Intanto il sindaco di Fano, Stefano Aguzzi, ringrazia pubblicamente i carabinieri elogiandoli per il fatto «che nel giro di pochi giorni hanno individuato i responsabili dell'episodio». Le dichiarazioni del primo cittadino vanno intese anche come replica alle accuse lanciategli dal presidente provinciale dell’Anpi, Giuseppe Scherpiani, che proprio il giorno prima aveva stigmatizzato il ritardo con cui il sindaco aveva denunciato l'accaduto. Dal canto suo Aguzzi, «non ritiene attinenti con i fatti accaduti le dichiarazioni fatte sul suo conto» da Scherpiani e giudica «falsa» l’affermazione secondo cui l'Amministrazione avrebbe assegnato una sede a Forza Nuova, preferendo non entrare nel merito della polemica bensì ricordando piuttosto che nutre «sentimenti di stima profonda e di grande rispetto verso l'Anpi». «La nota inviata a Prefetto e Questore -prosegue- evidenzia l'attenzione che questa Amministrazione ha sempre posto allorquando l'azione di pochi, qualunque sia il colore politico di appartenenza, comprometta la sicurezza e soprattutto la tolleranza che questa città ha sempre manifestato verso le diverse ideologie». Ma a tenere alta la polemica è anche il capogruppo Pd in consiglio comunale Luca Stefanelli che attribuisce precise «responsabilità politiche al sindaco, abituato a vivere quotidianamente nell'ambiguità. Quando un'amministrazione non è né di destra né di sinistra -dice- si originano confusioni che consentono a movimenti di estrema destra e sinistra di prendere il sopravvento. L'auspicio è che l'Amministrazione non intervenga soltanto a parole, ma anche nei fatti».

giovedì 14 agosto 2008

Lettera di Marcello Pesarini

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Pubblico con grande piacere una mail pervenutaci poco fa dall'assistente di Michele Altomeni, ovvero Marcello Pesarini, il quale elogia gli ultimi attacchi di Famiglia Cristiana contro il razzismo dell'attuale governo neo-fascista di Berlusconi. Inoltre propone la nascita di un nodo regionale di associazioni e reti antirazziste in difesa dell'accoglienza e dell'integrazione.

Alessandro Panaroni - Giovani Comunisti Pesaro



nella foto: don Antonio Sciortino - direttore Famiglia Cristiana

Faremmo bene a ringraziare Famiglia Cristiana, e la Caritas, che pur non essendo strutture cristiane solo di base, stanno riversando la loro rabbia e riprovazione nei confronti della politica razzista e nemica dei poveri di questo governo. Durante questi ultimi mesi Berlusconi ha capito che non può essere una copia un po’ più a destra di Prodi. Se vuole prevenire qualsiasi costruzione di opposizione deve mettere in campo il non riconoscimento dei diritti umani, la negazione della dignità del lavoro, per costruire una nazione a senso unico, e non può più tirare le briglie ai fascisti della sua compagine. E allora, giù con le aggressioni fasciste, razziste, sessiste, e con la criminalizzazione del dissenso.

La parte del mondo cattolico che protesta ha capito, dalla sua pratica quotidiana, che i semi della paura, dell’insicurezza, dell’odio, si propagano rapidamente, e sono efficaci nel combattere le aggregazioni di pace, e dei diritti, e di classe.

Anche nelle Marche questi ultimi mesi hanno visto il proliferare delle intimidazioni nei confronti di giovani militanti comunisti e dei centri sociali, e la sarabanda estiva è spesso utile a nascondere le bravate e le ronde nelle pieghe delle notti.

Di pari passo la regione dell’ex- miracolo economico, del “piccolo è bello”, vede crescere la facilità di licenziare senza valido motivo, per malattia, e le proteste spesso non vedono i principali attori, i rappresentanti dei lavoratori, muoversi con il senso di dignità, con la coscienza della gravità della fase, che servirebbe.

Contro le aggressioni fasciste si sono formate aggregazioni che dovrebbero diventare permanenti, tenersi in rete territoriale, e chiedere alle istituzioni che facciano il loro dovere nell’affermazione dello stato democratico. Le associazioni e reti antirazziste che lavorano da anni nelle Marche potrebbero adoperarsi per essere i portavoce del diffuso mondo dell’accoglienza e dell’integrazione, quel mondo che sa dimostrare che si spende di meno a garantire un futuro sicuro che non a distribuire un esercito per le città, e per i cantieri di lavoro. Sento che questo intreccio fra ANPI, Sinistra, Sindacati, Reti dei beni comuni, Caritas, centri sociali, Libera, ARCI, sarebbe un’utopia se venisse solo declamato; se invece costruisse un sistema di nodi per singoli scopi, acquisterebbe credibilità, puntando al contenuto a non al contenitore.

Ancona, 14.8.2008



Marcello Pesarini
assistente di Michele Altomeni,
commissione migranti PRC-SE Marche
Rete Migranti "Diritti Ora!"


ALTRE FONTI:

L'UNITA' articolo
FAMIGLIA CRISTIANA articolo

martedì 12 agosto 2008

Resoconto di Peppe Scherpiani

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Oggi 11 agosto, alle 18.30, su richiesta di Michele Altomeni, consigliere regionale di RC, una delegazione di cittadini composta dallo stesso Altomeni, nonché da Giuseppe Scherpiani (ANPI), Mauro Annoni (Rete antifa), Rosetta Fulvi (Consigliere comunale PD di Fano) e da Alvaro Picinetti (segret. Prov. PdCI) è stata ricevuta dal prefetto, il quale ha esposto lo stato delle indagini relativamente all'episodio di cui sopra.
La riunione è durata circa 30 minuti e si è conclusa in un modo giudicato da noi tutti soddisfacente.
In definitiva, fatto salvo il segreto istruttorio e premessa una sua dichiarazione di piena osservanza della Costituzione con tutto ciò che ne consegue, il prefetto ha detto che:

1. fino a questo momento, in presenza di due distinti episodi di violenza, risulta esserci una sola denuncia depositata a carico degli aggressori, quella del giovane aggredito N.M. L'altra presumibilmente deve essere stata raccolta dagli organi di polizia giudiziaria di Senigallia, dipendenti dalla prefettura di Ancona, poiché in quell'ospedale gli altri due, cioè i trentenni, sono stati medicati dopo l'aggressione.
2. Le indagini sono in corso e si deve rispettare il segreto istruttorio, tuttavia, al momento si può dire che le indagini sono abbastanza vicine alla conclusione e che vi sono ragionevoli speranze di avere già identificato una buona parte dei componenti del gruppo.
3. C'è poi un ulteriore speranza: quella che gli indagati, una volta interrogati, facciano i nomi di altri componenti l'organizzazione.
4. Il prefetto ha poi concluso dicendo che è suo fermo intendimento riportare la serenità in questa provincia, che lui, in partenza imminente per un'altra destinazione, ha ammirato lungo tutta la durata del suo incarico, per il suo clima di equilibrio e di democrazia.
I presenti all'incontro, qualora dovessero riscontrare in questo resoconto errori o omissioni di qualsiasi tipo, sono pregati di apportare le dovute correzioni.

Cari saluti a tutti,

Peppe Scherpiani
Presidente Anpi Pesaro-Urbino

CONFERENZA STAMPA 11/08/2008

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Ieri, 11 agosto 2008, i Giovani Comunisti di Pesaro hanno partecipato alla affollata conferenza stampa organizzata da Anpi e dalla Rete Antifascista di Pesaro-Urbino per chiarire i fatti accaduti di mercoledì notte sul lungomare di Marotta, grazie alla testimonianza di una vittima di una delle due aggressioni e agli approfondimenti di Peppe Scherpiani e Mauro Annoni.
Al termine della conferenza stampa, una delegazione istituzionale rappresentata da Michele Altomeni (PRC), Rosetta Fulvi (PD), Alvaro Picinetti (PdCI), Peppe Scherpiani (ANPI) e Mauro Annoni (Rete Antifascista) si è recata presso il Prefetto per avere delucidazioni, a livello investigativo, sulle aggressioni e approfondire la questione.

STAMPA LOCALE:
tratto da "Il Resto del Carlino"

Il Messaggero articolo

Corriere Adriatico articolo

domenica 10 agosto 2008

RASSEGNA STAMPA - PROTESTA CONTRO LE AGGRESSIONI

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tratto da "Il Resto del Carlino" 09/08/2008


Il Messaggero - Pesaro 09/08/2008 articolo

Corriere Adriatico 09/08/2008 articolo

Cami74 09/08/2008 articolo

FanoInforma 09/08/2008 articolo

venerdì 8 agosto 2008

COMUNICATO STAMPA 08/08/2008

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I Giovani Comunisti di Pesaro condannano l'ennesima aggressione di stampo politico perpetuata ai danni di due trentenni, vittime innocenti di una barbarie immotivata verificatosi nei pressi di un locale a Ponte Sasso di Fano.

Riteniamo dichiarare pubblicamente la nostra indignazione a questi fatti di violenza che stanno percuotendo le nostre zone, ultimamente sempre più frequenti, e colpendo personaggi legati al mondo della sinistra, immigrati e persone comuni.

Inoltre crediamo che il limite di sopportazione alla “loro” inciviltà è stato ben superato e, sperando nell'efficienza investigativa delle forze dell'ordine, dichiariamo la nostra severità a punire, in termini di legge, i responsabili di queste aggressioni gratuite.

Giovani Comunisti Pesaro
www.gcpesaro.blogspot.com

Articolo de "Il Resto del Carlino"

giovedì 7 agosto 2008

!Sicurezza?...Considerazioni interessanti By Rapporto Censis

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In Italia l'emergenza sicurezza ha tenuto banco durante le elezioni come argomento centrale ed è sempre un tema caro alle forze politiche presenti in parlamento(di qualsiasi schieramento).

Emergenza sicurezza sbandierata sempre e comunque, intanto però sul lavoro ci si infortuna e, più che in ogni altro paese U.E., si muore.

La sicurezza del lavoro, come tema centrale di questo paese sempre più disastrato, quando emergerà come nodo cruciale politico e come VERA emergenza del Paese ?

Forse il governo e il tronfio ministro La Russa avrebbero fatto meglio a mandare qualche ispettore in più sui luoghi di lavoro, piuttosto che sparpagliare qua e là qualche militare con regole di ingaggio abbastanze ambigue e atipiche...


- RAPPORTO CENSIS -

Le morti «ordinarie» sul lavoro o in strada superano gli omicidi
Sicurezza e allarme sociale: un confronto internazionale

Numero di assassinii in calo e più basso che in Europa, si muore 2 volte di più sul lavoro e 8 volte di più sulle strade

Roma, 5 agosto 2008 – Gli omicidi in Italia continuano a diminuire. In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni). Sono molti di più negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra una tendenza alla riduzione: 879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000), 727 casi in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000), 901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000).
Anche rispetto alle grandi capitali europee, nelle città italiane si registra un numero minore di omicidi. Nel 2006 a Roma si sono contati 30 casi, quasi come Parigi (29 omicidi, ma erano 102 nel 1995), 33 a Bruxelles, 35 ad Atene, 46 a Madrid, 50 a Berlino, 169 a Londra, che aveva toccato la punta massima (212 omicidi) nel 2003.
Piccoli numeri se paragonati alle morti sul lavoro. Nel 2007 sono stati 1.170 i decessi per motivi di lavoro in Italia, di cui 609 in infortuni «stradali», ovvero lungo il tragitto casa-lavoro («in itinere») o in strada durante l’esercizio dell’attività lavorativa. L’Italia è di gran lunga il Paese europeo dove si muore di più sul lavoro. Se si escludono gli infortuni in itinere o comunque avvenuti in strada, non rilevati in modo omogeneo da tutti i Paesi europei, si contano 918 casi in Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia (in questo caso il confronto è riferito al 2005).
I numeri crescono ancora se si considerano le vittime degli incidenti stradali. Nel 2006 in Italia i decessi sulle strade sono stati 5.669, più che in Paesi anche più popolosi del nostro: Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091). Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade. Nel 1995 la Germania era «maglia nera» in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 già nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. Nel 1995 in Francia i morti sulle strade erano 8.892, ridotti a 8.079 nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. La riduzione in Italia c’è stata (i morti erano 7.020 nel 1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera così rapida, tanto da diventare il Paese europeo in cui è più rischioso spostarsi sulle strade.
Si muore di più, dunque, durante le attività ordinarie che non a causa della criminalità o di episodi violenti. I morti sul lavoro sono quasi il doppio degli assassinati, i decessi sulle strade 8 volte più degli omicidi. Tuttavia, gran parte dell’attenzione pubblica si concentra sulla dimensione della sicurezza rispetto ai fenomeni di criminalità.
«Gran parte dell’impegno politico degli ultimi mesi è stato assorbito dall’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini rispetto al rischio di subire crimini violenti», osserva Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, commentando i dati. «Tuttavia, se si amplia il concetto di incolumità personale, e si considerano i rischi maggiori di perdere la vita, risalta in maniera evidente la sfasatura tra pericoli reali e interventi concreti per fronteggiarli. Il luogo di lavoro e la strada mancano ancora di presidi efficaci per garantire la piena sicurezza dei cittadini, e spesso si pensa che perdere la vita in un incidente stradale sia una fatalità. I dati degli altri Paesi europei dimostrano che non è così».

Rapporto Censis 2008

mercoledì 6 agosto 2008

Con la paura si vincono le elezioni

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"Con la paura si vincono le elezioni"
Con questa frase di Anna Finocchiaro (PD) apro il seguente post.
Premetto una cosa:non voglio sminuire la polizia di Stato nè tantomeno l’esercito italiano. Dico solo ciò che penso al riguardo, pensieri condivisibili o meno.
Tornando alla Finocchiaro…
Parole sante, che spiegano in maniera molto sintetica la politica dei partiti di destra. Aumentare la paura nella popolazione italiana, sottolineando con titoli clamorosi nei giornali e nei telegiornali situazioni o eventi, per accumulare voti e adesioni.
E proprio a risolvere tutta questa enorme situazione di paura, ecco che si mobilita l’esercito italiano.
Ieri sera al telegiornale , nemmeno a 24 ore dall’inizio del “progetto”, già la notizia si faceva largo tra le altre…“i militari italiani hanno già fatto il loro dovere per riportare la tranquillità in Italia, arrestato un romeno che scippava una donna, arrestati 40 tossicodipendenti nel Tossic Park di Torino etc”
Giustamente come non poteva Mediaset non trasmettere nei suoi telegiornali la clamorosa notizia dei grandi miracoli fatti dall’esercito italiano?!
Sono sconcertata!!
Arrestati spacciatori, arrestato scippatore etc. ma non sono cose che dovrebbe fare di norma la polizia di Stato? C’era davvero bisogno dell’esercito? Si condanna il governo precedente per l’annullamento dei fondi alla polizia di stato, ma dove è finita l'efficienza delle forze dell'ordine nelle nostre città? Cosa si finanzia? Vogliamo parlare delle pattuglie che girano e fermano ragazzini perché si fumano uno spinello in sei? Se la polizia è impegnata così fortemente a fermare lo spinello incriminato è giusto l’intervento dell’esercito…. Ma vah!!!
Forse al governo Berlusconi non dispiace questa visione di “Italia militare”, una scena già vista in paesi latinoamericani come l'attuale Colombia e il Cile di Pinochet.
Me lo vedo già a giocare con i soldatini sopra la cartina dell’Italia, come Charlie Chaplin quando interpreta il ruolo di Hitler che gioca con un mondo gonfiabile tra le mani.

Racconto un piccolo fatto avvenuto qui a Pesaro proprio sotto il mio ufficio.
Quattro ragazzi senzatetto “vivono” sotto il mio ufficio, sono persone tranquille, al massimo ti attaccano bottone al passaggio, sono un pochino... come dire… “fuori di testa”, parlano da soli, insomma sono strani ma non pericolosi. Un pomeriggio fanno la cazzata di eccedere nell'abuso di alcool e, da tranquilli diventano “violenti”; incominciano ad accendersi i primi litigi, qualche sberla ma resta il fatto che queste quattro persone, completamente ubriache, alla minima folata di vento cadono a terra. Immaginate che violenza!
Qualcuno, giustamente, chiama i carabinieri che arrivano celermente con la loro bellissima Alfa 146. Scendono due ragazzi, uno sbatte il manganello nel proprio palmo della mano, (un po come nei film) ma è interdetto a intervenire vista l'imbarazzante situazione che si prostra davanti ai suoi occhi: quattro giovani distesi e privi di forze che fanno discorsi distorti.
Conclusione: due ore circa per farli sgomberare e chiamare un’ambulanza per portarli al Pronto Soccorso, dove sono stati dimessi dopo poco (dichiarato dal mio collega testimone, che era al pronto soccorso quel giorno per problemi personali).
Questo è un piccolo esempio che serve ad aprire un quesito: nelle due ore in cui la coppia di carabinieri ha risolto la “grande rissa”, quanti piccoli, grandi o medi problemi si sarebbero potuti risolvere?
Io non sono contraria alla polizia o a qualsiasi altro corpo che si impegna per l’ordine e il quieto vivere della città, ma mi chiedo…era davvero necessario l’intervento dell’esercito? Non bastavano i nostri poliziotti? Oppure sono così poco finanziati da non poter gestire la sicurezza dei nostri quartieri?!

Riporto sotto alcuni commenti di parlamentari che, probabilmente, sono molto più informati di me:

Anna Finocchiaro
: "Con la paura si vincono le elezioni"
«È una scelta solo simbolica, senza effettive ricadute sulla sicurezza. Buona a compiacere la vanità del ministro della Difesa» afferma la presidente dei senatori Pd Anna Finochiaro. «Con la paura forse si possono vincere le elezioni - fa eco ancora in casa Pd il ministro ombra dell’Interno Marco Minniti - ma non si può governare un paese. Se noi assecondiamo sempre le paure degli italiani non facciamo un buon servizio al paese. È un segnale sbagliato che non ha precedenti nella storia italiana».

Di Pietro
: "Una misura da regime autoritario"
Antonio Di Pietro evoca i regimi sudamericani: «Utilizzare le forze armate per il controllo delle città è una scelta errata, da regime autoritario. L’ordine pubblico deve essere assicurato dalle forze di polizia, compresa la polizia municipale. Affidare il controllo del territorio alle forze armate significa snaturare le funzioni stesse dell’esercito. Non siamo - dice l’ex Pm oggi alla testa di Idv- in Colombia dove queste forze vengono utilizzate per combattere il terrorismo e l’insurrezione armata. L’esercito non ha compiti di ordine pubblico ma deve difendere lo Stato dalle aggressioni esterne».

Casini
: "Rischio di militarizzazione, questo è uno spot"
«Non evochiamo - ironizza su Di Pietro Pier Ferdinando Casini- : i militari saranno solo 2.500». Ma il leader Udc è netto nel bocciare la decisione del Governo. «Capisco la situazione di emergenza ma attenzione al rischio di militarizzazione che diventa normalità. Non è un problema ideologico, ma un richiamare ognuno ai propri compiti e non a quelli degli altri. I militari - dice l’ex Presidente della Camera - piacciono a tutti gli italiani anche a me, ma questo è uno spot. La realtà è che per la sicurezza disponiamo di 150mila poliziotti con scarse dotazioni e scarsi mezzi finanziari. I militari saranno 2500. Io resto convinto, in linea di massima che le forze armate vadano impiegate per i compiti istituzionalmente preposti. E soprattutto non svilite affidando loro soluzioni improprie».

Gasparri
: "L'esercito esiste per garantire sicurezza, gli italiani sono con noi"
Il fuoco incrociato delle opposizioni non scalfisce però il muro della Pdl a difesa dell’annuncio di La Russa. «La stragrande maggioranza degli italiani - ribatte il presidente dei senatori Maurizio Gasparri - plaude alla decisione di utilizzare soldati per l’ordine pubblico. L’esercito, del resto, esiste per garantire sicurezza agli italiani sia fuori dei confini della Patria, che all’interno del nostro territorio. Dispiace leggere dichiarazioni di Veltroni, della Finocchiaro e di altri che sembrano la fotocopia dei pensieri di Provenzano e dei capi della camorra».

Cicchitto: "Non capisco le polemiche"
Parole a cui si associa il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. «Non si capisce allora, di fronte ad un provvedimento di questa natura, la polemica che sta sollevando l’opposizione che, evidentemente, ha perso di vista la richiesta dei cittadini. La sicurezza dei cittadini rappresenta un’emergenza che deve essere affrontata con il massimo rigore e urgenza e, in una situazione dove le Forze dell’ordine sono sotto organico, è indispensabile, per un periodo limitato di sei mesi, impiegare anche 2.500 militari per contrastare la criminalità».

E anche la Lega, pur confermando qualche perplessità sulla militarizzazione delle strade, fa sponda a governo e Pdl. «L’impiego dell’esercito - sottolinea il presidente dei deputati del Carroccio Roberto Cota- può essere solo qualcosa di transitorio, come infatti è stato chiarito: la prospettiva deve essere quella di dare potere ai sindaci. Non c’è dubbio le figure che più efficacemente sono in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini sono loro».


Anna Gennari

lunedì 4 agosto 2008

DICONO CHE SIAMO SCOMPARSI (SARA' VERO??)

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Lunedì 11 Agosto 2008
a Cantiano - Piazza Luceoli -
"RIFONDAZIONE IN FESTA A CANTIANO"


Vogliamo passare una serata insieme sotto le stelle ad ascoltare un pò di musica e fare due chiacchiere tra compagni e amici?
Allora vieni a Cantiano, nella piazza del Comune l'11 Agosto alle ore 21,00 a sentire musica :

Il Gruppo “ Red and Whitewine”
presenterà
Ignorant Folk

Vi aspettiamo e garantiamo un posto a sedere e una fresca serata senza afa per tutti!!!!
Dicono che siamo spariti (sarà vero???)

Il Circolo PRC di Cantiano

Chianciano e questioni locali

2 commenti
LA FORZA COMUNITARIA DI CHIANCIANO

La comunità ha vinto! Il congresso di Chianciano ha sancito la caduta dei liderismi dell'area Vendoliana & co. e ha fatto emergere la forza comunitaria sociale e politica dell’alleanza dei quattro documenti che gridavano a squarciagola la continuazione del progetto di Rifondazione Comunista, rifiutando lo spettro di un'imminente Costituente.

Una svolta a sinistra si dimostra come una via necessaria per equilibrare l'ideologia politica della scena italiana, attualmente tendente verso una corrente populista di destra. Prioritaria è la partenza di una ricostruzione dal basso, ripristinando i centri d'ascolto e il dialogo con la gente, oltre a troncare il proseguimento, a livello nazionale, della fallita politica da "stampella" del PD.

Invece, nel contesto locale, la pratica delle alleanze deve essere riveduta a seconda dei contenuti che offrono le parti di una possibile coalizione; tecnicamente non risulta possibile l'estensione della politica nazionale di Rifondazione alle faccende di carattere locale, per motivi di diversità dei problemi e delle tante sfaccettature politiche che presentano i territori italiani.


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PESARO: Cavilli elettorali pesaresi

La situazione politica pesarese, da 60 anni a questa parte, non ha mai deluso i predecessori del PD, confermando ad ogni elezione amministrativa la netta e scontata vittoria di una volontà antifascista e socialista. Attualmente questi nobili valori di democrazia moderna non simboleggiano il nuovo Partito Democratico, nipote illegittimo e "alla lontana" del glorioso Partito Comunista Italiano. La domanda sorge spontanea... la maggioranza degli elettori pesaresi confermeranno la loro espressione di voto a questo nuovo soggetto politico?


PESARO: Urbanistica da degrado

Da buon pesarese, non posso dimenticare, tra le mie considerazioni, il problema della cattiva gestione dell'urbanistica cittadina. Infatti, ultimamente, tutti siamo testimoni oculari dell'innalzamento di sontuose strutture architettoniche facilmente criticabili dal punto di vista ambientale e paesaggistico, basti pensare ai nuovi palazzoni di via Gagarin, la maxi sala cinematografica che sovrasta l'Adriatic Arena (un simbolo di Pesaro), i "grattacieli" della Celletta etc...

A mio avviso, credo che Pesaro non abbia bisogno di questi "mostri" in cemento armato, utili alle tasche dei palazzinari e alle casse del Comune. L'edificazione di nuovi alloggi popolari costruiti nel rispetto dell'ambiente e l'applicazione di politiche sociali mirate al diritto di avere una casa, si prospettano come le soluzioni più plausibili per affrontare la forte crisi economica e i problemi legati all'ambiente.


Alessandro Panaroni