martedì 20 ottobre 2009

La strana ostinazione di Michele Gambini sul secondo casello

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Quando nel precedente mandato si avanzò l’ipotesi di decidere subito una linea chiara sul secondo casello, Rifondazione si schierò per decidere e gli altri gruppi di maggioranza preferirono rimandare. L’ex assessore comunale all’ambiente, Michele Gambini, in cinque anni di mandato non ha mai menzionato pubblicamente la questione del secondo casello e, guarda a caso, quando si ritrova politicamente disoccupato, tira fuori dalla manica la carta del secondo casello a S.Veneranda scatenando una bufera mediatica che ha contribuito a confondere le idee di tutti.

La mia posizione e quella di Rifondazione Comunista sono state ben delineate e urlate fin troppo: no al casello a S.Veneranda! Le motivazioni di questa scelta sono ben riconducibili al forte impatto ambientale che ne deriverebbe e a un sistema d’infrastrutture stradali insufficienti ad accogliere il traffico in arrivo dal casello in una zona densamente popolata come la Celletta. E’ veramente assurdo sapere che in una città del centro-nord Italia, la consuetudine è di costruire prima le case, poi realizzare autostrade.

A mio avviso, qualsiasi urbanista con la coscienza pulita sa benissimo che due caselli a Pesaro non possono coesistere, visto che lo sviluppo della città è longitudinale mentre quello dell’autostrada è trasversale, quindi lo spazio di realizzazione di un eventuale secondo casello è da considerarsi un tabù.

Alessandro Panaroni

sabato 17 ottobre 2009

Metalmeccanici, un contratto che deride gli operai

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Quello firmato dai due sindacati di minoranza, Cisl e Uil, è un accordo separato che rivela una mera sudditanza nei confronti di Confindustria e del governo Berlusconi. La Fiom, il sindacato maggioritario, è stata esclusa dal tavolo delle trattative tra Federmeccanica e i due sindacati che rappresentano la netta minoranza dei metalmeccanici.

Nonostante le grandi difficoltà economiche attuali che stanno affrontando i lavoratori e i vergognosi salari con un crescente minor potere d'acquisto, il rinnovo del contratto, secondo le parti firmatarie, sarà un'ulteriore derisione ai danni dei lavoratori interessati. Per il 2010 un operaio di terzo livello riceverà meno di 15 euro mensili di aumento, il rinnovo salariale più basso che si sia mai visto e, oltre al danno anche la beffa, perchè un metalmeccanico in cassa integrazione non avrà diritto a nessun euro dell'aumento definito.
Inoltre è stata rifiutata da Federmeccanica Fim e Uilm la proposta della Fiom che prevedeva di bloccare i licenziamenti per 2 anni, di richiedere congiuntamente al Governo l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le imprese e per tutte le forme di lavoro, di richiedere al Governo di collegare i sostegni pubblici al mantenimento dell’occupazione e degli stabilimenti in Italia.

Invitiamo tutte le donne e gli uomini che lavorano nel settore della metalmeccanica a indignarsi di fronte a questo rinnovo di contratto e a contestare la leggitimità di questo documento che svaluta i salari e toglie i diritti.

Rifondazione Comunista C'E' E CI SARA', SEMPRE A FIANCO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI.

Alessandro Panaroni