giovedì 5 marzo 2009

Sulla questione secondo casello...


Pesaro non ha l’effettivo bisogno e lo spazio adatto per ospitare un secondo casello, tanto meno se posizionato a ridosso di un quartiere popoloso come quello di Santa Veneranda. In una città racchiusa tra due colli che sviluppa la sua estensione verso l’interno, è evidente l’impertinenza della costruzione di una seconda infrastruttura adibita all’entrata e uscita di veicoli privati dalla rete autostradale; al contrario, si ritiene più logico il progetto di un casello unico trasferito in una posizione centrale rispetto alla città e alle principali vie di comunicazione, come la Montelabbatese, servendo decentemente, anche grazie all’interquartieri, la stragrande maggioranza dei cittadini.

Se la società Autostrade promuovesse la soluzione del casello unico “centralizzato”, si eliminerebbero fenomeni anomali come la preferenza del casello di Fano a quello di Pesaro da parte degli automobilisti pesaresi diretti verso sud, uno dei motivi di intasamento della tratta Pesaro-Fano. Inoltre questo lavoro di alleggerimento delle arterie stradali locali interesserebbe anche l’Urbinate, strada che collega le zone industriali dell’area pesarese con l’attuale casello, riversando il traffico pesante nella Montelabbatese.

Come da promesse pubbliche dichiarate dal sindaco Ceriscioli, la Montelabbatese verrà potenziata e sarà in grado di supportare la gran massa di traffico veicolare dovuto alla presenza dell’ eventuale casello nella zona di via Solferino e dei pendolari provenienti dalle zone industriali.

Auspico vivamente che queste promesse non siano una farsa da campagna elettorale.

Alessandro Panaroni