mercoledì 5 novembre 2008
RIPORTANDO L'ANTIFASCISMO IN PIAZZA!
Quello che è certo di tale resoconto è la difficoltà di condensare nello spazio di poche righe il lavoro e il senso di partecipazione attiva ed emotiva che hanno portato alla manifestazione antifascista del 25 ottobre in quel di Pesaro.
Considerata la condizione di elevata apatia e indifferenza della cittadinanza pesarese, nonchè l'estrema difficoltà nel dialogo e nella ricerca di vie di sensibilizzazione, possiamo stilare un resoconto positivo delle quasi cinque ore di "Sit - In allargato", consumato nella cornice di Piazza del Popolo. Ogni associazione ha portato la sua soggettiva condanna allo squadrismo di matrice neo-fascista e ad ogni forma di intolleranza o violenza perpetuata nei confronti del "DIVERSO".
Al di là della numerosa o meno partecipazione, quello che mi preme evidenziare è l'esistenza attiva di un gruppo, seppur eterogeneo, di singoli, associazioni, collettivi che non ha ceduto acriticamente al "trend revisionistico" del bipartitismo italiano. Un gruppo che non è rimasto vittima del mero progetto di banalizzazione mediatico-politica di un fenomeno come quello del FASCISMO, che trova applicazione quotidiana nel nostro paese.
Come disse Pasolini: " il Fascismo è un atteggiamento di spirito", non è quindi solo un determinato progetto politico, ma l'insieme di specifici comportamenti, individuali o di gruppo, somatizzati attraverso il sessismo, il bullismo, il machismo, l'omofobia, la xenofobia, lo sciovinismo e il cameratismo, visto come unico rimedio da molti misantropi per sfuggire all'isolamento in cui sono costretti da una società pervasa dalle leggi di un mercato sempre più spietato che alimenta l'individualismo viscerale della persona.
Il Fascismo non è quindi un fenomeno anacronistico, legato al ventennio e definitivamente stroncato a Piazzale Loreto.
Piuttosto, una sorta di occulto "filo nero" lega il ventennio mussoliniano alle attuali ricette Kossighiane e ai fantasmagorici format revisionistici di Gelli.
Il Fascismo è sopravvissuto intatto alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, e in un perfetto processo di continuità si è annidato nei vertici delle forze dell'ordine e dei servizi segreti della prima Repubblica italiana, creando uno "stato nello stato", o meglio uno "stato parallelo" e occulto, che sotto l'influenza del blocco atlantico ha manipolato ogni evento della nostra debolissima e giovanissima democrazia.
L'attuale maggioranza di governo deriva direttamente da questa tradizione. La tessera "1816" della P2, appartenuta all'attuale presidente del Consiglio, e il ruolo messianiaco incarnato da Almirante per individui come Fini e La Russa, son esempi più che eloquenti e tangibili della situazione di ottima salute del Fascismo in Italia.
Per questo ribadisco l'importanza che ha rivestito tale iniziativa. Per noi singoli e per lo stesso gruppo dei Giovani Comunisti che, come disse Majakovskij, deve liberarsi dalle rigide pareti delle sedi di partito e ritornare a vivere ed interagire nelle piazze.
L'unico rammarico rimane l'ormai costante disinteresse delle istituzioni locali verso qualsiasi iniziativa che incentivi l'aggregazione spontanea e non coatta. Verso tutto ciò che implichi la salvaguardia di valori portanti della costituzione, l'ANTIFASCISMO in primis. In poche parole verso tutto ciò che non faccia riferimento alle scelte dirigentiste della segreteria del PD e delle sue propaggini amministrative locali, come accade da tempo nel territorio pesarese.
La speranza è che tale spirito aggregazionista/collaborativo sopravviva all'istantaneità temporale e diventi un'efficace strumento per risvegliare le istituzioni e la città tutta dal lassismo perseverante, che viene applicato ripetutamente nell'analisi di ogni episodio di intolleranza di stampo neo-fascista.
Questo è tutto...
ROSCIO
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1 commento:
Grandi compagni...
mi dispiace solo che quel giorno ero fuori Pesaro!
Comunque...
SEMPRE RESISTENZA!!
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