giovedì 14 agosto 2008

Lettera di Marcello Pesarini

Pubblico con grande piacere una mail pervenutaci poco fa dall'assistente di Michele Altomeni, ovvero Marcello Pesarini, il quale elogia gli ultimi attacchi di Famiglia Cristiana contro il razzismo dell'attuale governo neo-fascista di Berlusconi. Inoltre propone la nascita di un nodo regionale di associazioni e reti antirazziste in difesa dell'accoglienza e dell'integrazione.

Alessandro Panaroni - Giovani Comunisti Pesaro



nella foto: don Antonio Sciortino - direttore Famiglia Cristiana

Faremmo bene a ringraziare Famiglia Cristiana, e la Caritas, che pur non essendo strutture cristiane solo di base, stanno riversando la loro rabbia e riprovazione nei confronti della politica razzista e nemica dei poveri di questo governo. Durante questi ultimi mesi Berlusconi ha capito che non può essere una copia un po’ più a destra di Prodi. Se vuole prevenire qualsiasi costruzione di opposizione deve mettere in campo il non riconoscimento dei diritti umani, la negazione della dignità del lavoro, per costruire una nazione a senso unico, e non può più tirare le briglie ai fascisti della sua compagine. E allora, giù con le aggressioni fasciste, razziste, sessiste, e con la criminalizzazione del dissenso.

La parte del mondo cattolico che protesta ha capito, dalla sua pratica quotidiana, che i semi della paura, dell’insicurezza, dell’odio, si propagano rapidamente, e sono efficaci nel combattere le aggregazioni di pace, e dei diritti, e di classe.

Anche nelle Marche questi ultimi mesi hanno visto il proliferare delle intimidazioni nei confronti di giovani militanti comunisti e dei centri sociali, e la sarabanda estiva è spesso utile a nascondere le bravate e le ronde nelle pieghe delle notti.

Di pari passo la regione dell’ex- miracolo economico, del “piccolo è bello”, vede crescere la facilità di licenziare senza valido motivo, per malattia, e le proteste spesso non vedono i principali attori, i rappresentanti dei lavoratori, muoversi con il senso di dignità, con la coscienza della gravità della fase, che servirebbe.

Contro le aggressioni fasciste si sono formate aggregazioni che dovrebbero diventare permanenti, tenersi in rete territoriale, e chiedere alle istituzioni che facciano il loro dovere nell’affermazione dello stato democratico. Le associazioni e reti antirazziste che lavorano da anni nelle Marche potrebbero adoperarsi per essere i portavoce del diffuso mondo dell’accoglienza e dell’integrazione, quel mondo che sa dimostrare che si spende di meno a garantire un futuro sicuro che non a distribuire un esercito per le città, e per i cantieri di lavoro. Sento che questo intreccio fra ANPI, Sinistra, Sindacati, Reti dei beni comuni, Caritas, centri sociali, Libera, ARCI, sarebbe un’utopia se venisse solo declamato; se invece costruisse un sistema di nodi per singoli scopi, acquisterebbe credibilità, puntando al contenuto a non al contenitore.

Ancona, 14.8.2008



Marcello Pesarini
assistente di Michele Altomeni,
commissione migranti PRC-SE Marche
Rete Migranti "Diritti Ora!"


ALTRE FONTI:

L'UNITA' articolo
FAMIGLIA CRISTIANA articolo

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