lunedì 16 giugno 2008

AFASIA TOTALIZZANTE !!!


Pare dunque che in Italia il fascino per la divisa vada per la maggiore. Il nuovo governo sta infatti inaugurando un concorso per eleggere quale delle 15 GRANDI METROPOLI potrà contendersi il PREMIO SICUREZZA 2008.
Ma l'elettorato è purtroppo diviso: meglio l'Esercito ( da impiegare eccezionalmente in servizi di ordine pubblico ) o lo spontaneismo poliziesco delle tanto osannate RONDE CITTADINE?
Sembra che entrambe le modalità abbiam attirato un ottimo numero di proseliti. Se si analizza la situazione nello specifico ci si rende subito conto della pateticità dell'intero emendamento da includere nel pacchetto sicurezza.
Si prevede, infatti, il dispiegamento di circa 2.500 uomini dell'Esercito in 15 grandi città sull'intero scacchiere nazionale ( tra le quali rientra pure Bologna, per merito del cinesino Cofferati ) per un periodo prorogabile di circa 6 mesi e pari ad un costo di circa 37,5 milioni di euro, che dovranno affiancare le forze dell'ordine ( Polizia e Carabinieri ) in compiti di pattugliamento e di mantenimento dell'ordine pubblico, con possibilità di perquisizione e di utilizzo di blindati ( così da farci sentire anche noi bisognosi di aiuti umanitari quasi ci trovassimo a Kabul o Baghdad ), ma non autorizzati a prendere provvedimenti penali che riguardino l'arresto del trasgressore.
Con la formazione di tali "PATTUGLIE MISTE" siamo quindi giunti ad un altissimo livello creativo da parte dell'attuale maggioranza ( questa volta Maroni e La Russa son riusciti a battere perfino quel burlone di Tremonti, l'uomo della FINANZIARIA CREATIVA del 2005 e della nuova ROBIN HOOD TAX ).
Ma dopo gli eventi del 2001 ( G8 di Genova con i casi DIAZ e BOLZANETO ) la cosa non dovrebbe stupirci più di tanto. Dopo tutto si tratta del normale iter politico dell'attuale centrodestra, fatto di provvedimenti volti a reprimere qualsiasi tipo di contestazione attraverso l'uso puntuale delle forze poliziesche alle quali affiancare anche baldi giovani di tendenza neofascista ( FORZA NUOVA docet ), da usare come "braccio armato", una sorta di "gruppi paramilitari". E poi il tutto rientra nella Road Map tracciata dalla CDL e dalla Lega già nel passato programma elettorale.
Non dimentichiamo inoltre l'improponibile ddl ALFANO che non solo imbavaglia l'informazione, ma introduce pure la reclusione per giornalisti e editori e pone limiti drastici alla stessa attività della magistratura.
Di fronte a questa sorta di "REGIME LEGGERO" ( come lo ha definito Bertinotti ) ci si domanda che fine abbia fatto l'OPPOSIZIONE.
Ormai in Italia "l'acqua di rose" va per la maggiore e il "dolce stil novo" sta sbancando.
Dai banchi parlamentari del PD o dell'ITALIA dei VALORI ( formazione dipietrocentrica che trovo molto difficile definire partito ) il silenzio è QUASI totale.
Ma dopo tutto non ci si poteva aspettare nulla da un partito come il PD ( o meglio dalla DC del XXI secolo ), di forte stampo interclassista e centrista, anche se con piccole e sbiaditissime linee socialdemocratiche. Un partito in cui tentano di convivere TEO-DEMOCRATICI ( come la Binetti ) con RADICALI, volto alla creazione di una certa concezione corporativista che tende ad unire l'alta classe imprenditoriale con il mondo salariale e che ha ormai sterilizzato la capacità di concertazione del sindacato, puntando alla cancellazione del contratto nazionale.
La cosa che però ritengo ulteriormente sconcertante è la totale afonia della "SINISTRA" ( ormai extra-parlamentare ). Nessuna protesta si è elevata dalle file degli ex partiti dell'arcobaleno e soprattutto di Rifondazione. Un tacito consenso coperto da un ancora più vergognoso processo di BALCANIZZAZIONE, di stupida lotta intestina all'interno di RC che si sta avviando al suo VII Congresso.
Ritengo in primis fondamentale una presa di posizione forte e anche di piazza contro i provvedimenti reazionari delle destre, di cui il partito si faccia portavoce affiancando gli stessi movimenti, che in molti ritengono impotenti e che invece si dimostrano ancora efficaci laboratori critici.
Inoltre è necessario ripartire dal microcosmo e quindi da una "rifondazione di Rifondazione", che rafforzi il partito e che lo renda di nuovo permeabile a quelle che sono le richieste e le proteste sociali, attraverso una partecipazione attiva e una presenza costante nel sociale e nel mondo del lavoro, cercando di porsi come strumento per l'abbattimento dei vincoli di ricattabilità che perseguitano e costringono all'alienazione il precariato.
Tale rafforzamento non deve escludere però un'apertura verso quelle forze laiche e progressiste legate alla cultura di sinistra. Un'apertura seria, mirata e programmatica, sentita dalla base e non coatta e verticistica, cosa che rischierebbe di evocare gli "spettri" di un nuovo fallimento, come quello della Sinistra l'Arcobaleno.
Questa apertura deve però escludere qualsiasi collusione con le forze centriste che hanno volutamente estromesso la Sinistra dal parlamento, seguendo un macabro progetto trasformista, ossia quelle del fasullo PD; ma nemmeno aprirsi verso quelle nicchie fossilizzate in una lettura ormai anacronistica del marxismo e che hanno concorso ad un'ulteriore frazionamento e indebolimento della sinistra italiana, perseguendo velleitari progetti individualistici.
Inoltre non vedo assolutamente di buon occhio l'alleanza con un partito ideologicamente lontano da Rifondazione e che non trova una precisa collocazione ideologica come quello dei VERDI, che piuttosto di portare avanti intelligenti politiche ambientali, ha soddisfatto meri interessi personali e condotto politiche a dir poco patetiche e inutili e che ora si trova ad un passo dall'estinzione ( dico "fortunatamente" ).


ROSCIO

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