lunedì 17 novembre 2008

Alcune considerazioni sul nuovo Campus universitario

Introduco il mio commento sul futuro campus universitario conferendo il mio totale appoggio alle affermazioni dubbiose del consigliere Rito Briglia, il quale mette in luce le numerose lacune di questo importante progetto del Comune di Pesaro. Tra i suoi dubbi emerge una dichiarazione importante, ovvero quando esprime la sua preoccupazione nei confronti del “ROFfesco” Politecnico delle Arti, progetto formativo poco chiaro e assolutamente carente di reali sbocchi professionali. A mio avviso questa struttura para-universitaria mi sembra una delle solite e troppe superficialità a livello culturale targate Comune di Pesaro e uno spreco di soldi inutile per una formazione artistica che è sempre più declassata e sottovalutata dalle realtà imprenditoriali del nostro territorio. Evidentemente il geometra Nardo Goffi e il sindaco Ceriscioli non possiedono le competenze specifiche per decidere quali e quanti corsi di laurea devono essere inseriti o, addirittura, eliminati all’interno della nuova cittadella universitaria, quindi la definitiva approvazione dell’intero cantiere (compresa la scelta dei corsi di laurea) non può assolutamente essere limitata al voto di un semplice consiglio comunale. D’altro canto è opportuno convocare un tavolo di discussione con quelle parti istituzionali, formative e di categoria che rappresentano il mondo del lavoro nella nostra Provincia, cercando di mettere in moto un percorso universitario utile a colmare la domanda di specifiche figure professionali richieste da enti pubblici e imprese private locali.

Ancora una volta è stata constatata l’ennesima violenza che riserveranno al verde cittadino per far posto al dio cemento, senza valutare la possibilità di riqualificazione dei tanti edifici e spazi urbani dismessi. La politica della cementificazione “senza se e senza ma” deve terminare in nome del rispetto per l’ambiente e della salute dei cittadini, valori inestimabili che un amministratore non può sottovalutare. Attualmente la mia speranza per questa città risiede nelle prossime elezioni, auspicando la vittoria di uno schieramento politico che rinneghi gli interessi di imprenditori edili e caste varie e promuova quelli di coloro (famiglie, giovani, pensionati) che non arrivano a fine mese e rantolano nella melma della crisi economica.

Alessandro Panaroni

1 commento:

alberto ha detto...

Sicuramente d'accordo. D'altronde l'Università pare una scusa per costruire altro. Si vuole far iniziare ad edificare un supermercato, servizi e casa dello studente (ossia appartamenti che in caso di ritardata costruzione dell'Ateneo potrebbero venire utilizati diversamente)senza aspettare i necessari finanziamenti pubblici per laboratori, aule, uffici scolastici, ecc.. Il tutto senza una minima visione d'insieme, neanche dal punto di vista della viabilità. Chi è capitato in via Nanterre nelle ore d'inizio o di fine delle lezioni scolastiche si è accorto che il traffico è già oltre il sostenibile, ora si vuole gravare uteriormente, e non di poco, quella situazione. Non state a sentire chi dice che graverà tutto su via Solferino; supermercato, servizi e casa dello studente sono previsti su via Nanterre, il progettista definisce "chiacchere da bar" le altre soluzioni. Ciliegina sulla torta: l'attuale piano regolatore prevede la soppressione del parcheggio ubicato tra il liceo scientifico e via Nanterre (costruzione di un edificio per attività culturali(?))compensato da un nuovo parcheggio in cima alla via. La nuova variante del campus universitario elimina anche quello!! Gli utenti del campus e i residenti possono scordarsi l'uso dell'auto.
Infine,che ne pensate della vicinanza e convivenza tra studenti universitari e studenti delle scuole medie superiori poco più che adolescenti?