mercoledì 17 settembre 2008

"LA STELLA CHE NON C'E'"



No, non si tratta nè di una recensione, nè di un'analisi del film di Gianni Amelio. Bensì di STELLA Maria, più precisamente Maria STELLA Gelmini, avvocatessa bresciana con tanto di esame abilitativo ottenuto "meritocraticamente" a Reggio Calabria nel 2001 e, sempre "per merito", attuale ministro dell'istruzione.
Ma è doveroso soffermarsi non tanto sulla professionalità "indiscussa" di STELLA Maria, quanto sul suo illuminato decreto di legge di riforma, o meglio "controriforma", scolastica.
Già da giorni folle di presunti pedagogisti, analisti e sondaggisti si son avventati sul toto scommesse "grembiule SI / grembiule NO" o sulle qualità "taumaturgiche" di un 5 o un 6 in condotta, tralasciando quelli che sono i veri elementi "scolasticidi", introdotti dalla Gelmini, che mirano a demolire la scuola primaria pubblica italiana ( che secondo una graduatoria OCSA-PISA si trova all'ottavo posto a livello mondiale rispetto al 37simo posto della scuola media italiana ).
Il decreto legge prevede infatti un taglio della spesa scolastica pari al 7% attuabile attraverso la reintroduzione del "MAESTRO UNICO". Reintroduzione che non solo farà ripiombare la scuola ai tempi del maestro "tuttologo" degli anni '50 - '60 ( con conseguente abbassamento della qualità d'insegnamento ), ma che porterà a un drastico quanto disastroso taglio di 87 mila posti di lavoro tra gli insegnanti e di 43 mila tra il personale ATA ( ossia ausiliari, tecnici e amministratori ) in meno di 3 anni.

Il tutto si tradurrebbe:
- in una massiccia espulsione di precari;
- nell'aumento a dismisura degli alunni per classe;
- nella riduzione delle materie e delle ore di lezione ( a meno che tale maestro unico non sia anche un uomo o una donna bionica );
- in un attacco al tempo pieno e al sostegno dell'handicap.

Senza considerare che tali tagli toccherebbero anche il versante dei fondi per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici scolastici pubblici, in molti casi fatiscenti. Secondo il CODACONS, infatti, solo il 25% delle strutture scolastiche ha sia il certificato di agibilità igienico sanitaria, sia il certificato previsione incendi. Il rimanente 75% degli stabili si presenta invece come un potenziale rischio per l'incolumità di studenti e insegnanti.
Nulla da temere nemmeno per i 115 mila docenti precari. Maria STELLA ha pensato bene di trasformarli in guide o operatori turistici attraverso la creativa consulenza di Bondi e Sacconi, intenti nella loro forsennata ricerca di nuove figure professionali.
Si prospetta quindi un autunno molto caldo per il fronte scolastico, nella speranza che la mente di STELLA brilli di meno.



BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI DA PARTE DEI GIOVANI COMUNISTI.

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