mercoledì 20 agosto 2008

Quando la realtà supera l'immaginazione: tessera di Rifondazione ? Come minimo sei un estremista drogato




Allucinante, da non crederci.
Stamattina stavo "sfogliando" virtualmente il sito della Repubblica e mi ritrovo davanti il seguente articolo: "Sedicenne tolto alla madre perché milita in Rifondazione"
Vedi: articolo de "la Repubblica"

In sostanza si tratta di una sentenza sull'affidamento di un minore al padre piuttosto che alla madre, che è stata ritenuta incapace di garantirgli una buona e sana educazione.
Lo scandalo sta nel fatto che fra le motivazioni e le prove riconosciute dal Tribunale competente c'era appunto "l'essere iscritto ad un partito estremista come Rifondazione Comunista".
Non solo, si è peraltro aggiunto che militare in Rifondazione Comunista, soprattutto se a livello giovanile, significherebbe in primis (ab)usare di alcool e stupefacenti.

La sagra del pregiudizio insomma... a questo punto bisogna pensare che in fin dei conti sia andata bene in quanto verso il ragazzo non sono state formulate accuse di cannibalismo verso i bambini.

Viva l'Italia ... povera Italia...

P.S.: non per cadere nella trappola del pregiudizio, ma faccio notare che la vicenda è avvenuta in Sicilia.
La Sicilia di Peppino Impastato.
La Sicilia che forse dovrebbe incentivare i ragazzi a militare e lottare in politica, piuttosto che trattare chi ha una tessera di partito (comunista !?) come un estremista pericoloso.

2 commenti:

ANNA ha detto...

... Fare male a un bambino perchè militante di Rifondazioe?!
mmm... si in effetti ci dicono che mangiamo i bambini, ma probabilmente sono quelli che i preti fanno fare alle suore!!
IPOCRITI!!!!

... SEMPRE E SOLO COMUNISTA!!!!

Unknown ha detto...

Oltre al più che preoccupante (e infame) revival della "caccia al comunista", mi colpisce un particolare.
Cito dall'articolo che avete linkato: "... Circolo Tienanmen, tessera dei Giovani comunisti, trovata dal padre, fotocopiata dai servizi sociali, allegata all'ordinanza del Tribunale di Catania..."

Ora, un genitore che "trova" (l'ha "trovata" dove e come? che so, per esempio frugando nelle tasche o nei cassetti del figlio? non è specificato) una tessera e se ne impadronisce per consegnarla ad un ente che la fotocopia, e la trasmette a sua volta al tribunale, sarebbe un padre degno di ottenere l'affidamento di questo ragazzo?

Che ne è del rispetto, della tutela della "privacy" (per usare un termine attinente al diritto) della "persona"?

Per il semplice fatto di questa incursione/esibizione/uso della tessera, credo che il tribunale abbia fatto un errore gravissimo nell'affidare, e contro la sua volontà, un sedicenne a chi ha violato in modo così brutale, indiscreto, invadente, senza alcun rispetto e, spudoratamente,, senza la minima discrezione, il suo pensiero, i suoi sentimenti, le sue scelte e le sue (lecite) relazioni.

Anche su questo piano, questo episodio marca una terribile regressione. Che va contestata.