lunedì 4 agosto 2008

Chianciano e questioni locali

LA FORZA COMUNITARIA DI CHIANCIANO

La comunità ha vinto! Il congresso di Chianciano ha sancito la caduta dei liderismi dell'area Vendoliana & co. e ha fatto emergere la forza comunitaria sociale e politica dell’alleanza dei quattro documenti che gridavano a squarciagola la continuazione del progetto di Rifondazione Comunista, rifiutando lo spettro di un'imminente Costituente.

Una svolta a sinistra si dimostra come una via necessaria per equilibrare l'ideologia politica della scena italiana, attualmente tendente verso una corrente populista di destra. Prioritaria è la partenza di una ricostruzione dal basso, ripristinando i centri d'ascolto e il dialogo con la gente, oltre a troncare il proseguimento, a livello nazionale, della fallita politica da "stampella" del PD.

Invece, nel contesto locale, la pratica delle alleanze deve essere riveduta a seconda dei contenuti che offrono le parti di una possibile coalizione; tecnicamente non risulta possibile l'estensione della politica nazionale di Rifondazione alle faccende di carattere locale, per motivi di diversità dei problemi e delle tante sfaccettature politiche che presentano i territori italiani.


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PESARO: Cavilli elettorali pesaresi

La situazione politica pesarese, da 60 anni a questa parte, non ha mai deluso i predecessori del PD, confermando ad ogni elezione amministrativa la netta e scontata vittoria di una volontà antifascista e socialista. Attualmente questi nobili valori di democrazia moderna non simboleggiano il nuovo Partito Democratico, nipote illegittimo e "alla lontana" del glorioso Partito Comunista Italiano. La domanda sorge spontanea... la maggioranza degli elettori pesaresi confermeranno la loro espressione di voto a questo nuovo soggetto politico?


PESARO: Urbanistica da degrado

Da buon pesarese, non posso dimenticare, tra le mie considerazioni, il problema della cattiva gestione dell'urbanistica cittadina. Infatti, ultimamente, tutti siamo testimoni oculari dell'innalzamento di sontuose strutture architettoniche facilmente criticabili dal punto di vista ambientale e paesaggistico, basti pensare ai nuovi palazzoni di via Gagarin, la maxi sala cinematografica che sovrasta l'Adriatic Arena (un simbolo di Pesaro), i "grattacieli" della Celletta etc...

A mio avviso, credo che Pesaro non abbia bisogno di questi "mostri" in cemento armato, utili alle tasche dei palazzinari e alle casse del Comune. L'edificazione di nuovi alloggi popolari costruiti nel rispetto dell'ambiente e l'applicazione di politiche sociali mirate al diritto di avere una casa, si prospettano come le soluzioni più plausibili per affrontare la forte crisi economica e i problemi legati all'ambiente.


Alessandro Panaroni


2 commenti:

Jacopo Nacci ha detto...

Con Ferrero si è toccato il punto più basso della storia di Rinfondazione. E' chiaramente una disfatta mentale, prima che culturale, quella che ha riportato discorsi sugli operai al centro della linea politica. E intanto gli operai se la ridono e votano Lega. Gli altri muoiono di fame.

ALPAN ha detto...

Purtroppo la tua è un'opinione troppo affrettata, non l'hai ancora visto all'opera e già attacchi il personaggio dal principio.

Leggiti il documento finale che ha vinto il congresso, io lo reputo serio e non vago.