martedì 21 aprile 2009

"RAID NELLA NOTTE, IMBRATTATI I MANIFESTI DI RIFONDAZIONE" da Il Messaggero 21 aprile 2009

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Imbrattati nella notte tra sabato e domenica i manifesti elettorali di Rifondazione Comunista. Cartelloni di sei metri per tre, «affissi regolarmente nel territorio comunale dal servizio affissioni del Comune di Pesaro», come fa sapere lo stesso Prc Pesaro, situati sotto il ponte di Santa Veneranda e vicino allo stadio. I manifesti, che riportavano la scritta “A Pesaro la Sinistra è Rifondazione Comunista”, sono stati imbrattati con scritte tipo “Andate via”, “Ora Basta”. Sui cartelloni anche il simbolo di Forza Nuova. «Noi non ce ne andiamo di certo. Ci siamo e vogliamo restare - dice un dispiaciuto Rito Briglia, segretario comunale del Prc - questi manifesti sono talmente belli, che è normale che abbiano raccolto qualche invidia». «Ricordiamo - conclude il Prc - qualora ce ne fosse bisogno che un atto come questo è per le leggi del nostro paese un reato penale».


venerdì 10 aprile 2009

RACCOLTA BENI DI PRIMA NECESSITA' PER LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO IN ABRUZZO PROMOSSA DA RIFONDAZIONE COMUNISTA PESARO

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Il circolo di Rifondazione Comunista di Pesaro, ha attivato un centro di raccolta di viveri e materiali di prima necessità per le persone colpite dal terremoto in Abruzzo.
Sono necessari: coperte, vestiario, pasta, scatolame, latte, olio, pelati, pannolini, acqua, biscotti e altri generi affini.
Chi fosse disponibile a partecipare all'iniziativa, potrà portare i prodotti per la donazione, presso la sede ufficiale del medesimo circolo, in via Mameli 72, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, a partire da giovedì 9 a sabato 11, e di nuovo da martedì 14 a sabato 18 aprile.
Il materiale raccolto sarà trasportato direttamente al circolo PRC di Pescara, che sta fungendo da centro di raccolta materiale per la Brigata di Solidarietà Attiva, operativa, sotto il coordinamento della protezione civile, in località Tempera ( a 7 Km dall'Aquila ), dove sta garantendo sia la distribuzione di pasti caldi ( attraverso l'allestimento di due cucine da campo che servono attivamente oltre 750 persone ), sia la consegna di viveri e materiali finora raccolti.

martedì 7 aprile 2009

SOLIDARIETA' ATTIVA DI RIFONDAZIONE CON LE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO IN ABRUZZO

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Rifondazione Comunista ha organizzato Brigate di solidarietà attiva con le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo.
Il campo di accoglienza dei nostri compagni ( assegnato dalla protezione civile ) è stato allestito in località Tempera, a 7 chilometri dall'Aquila, dove è stata approntata una mensa che serve attivamente 400 persone e arriverà a 1000 entro breve.
La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8) funziona come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati.
Singoli o strutture che abbiano la possibilità di accogliere gli sfollati sono pregati quindi di chiamare il numero 085.66788.

Chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può chiamare:

Federazione Prc Pescara: 085.66788
(accoglienza evacuati)
Richi: 339.3255805
(generi di prima necessità come acqua, pasta, latte UHT, biscotti)
Marco Fars: 334.6976120
Francesco Piobbichi: 334.6883166
o spedire una mail al seguente indirizzo:
piobbico@hotmail.com

C'è necessità urgente di: tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di prima necessità (acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti e bicchieri di plastica etc...)

ATTENZIONE! Facciamo un appello a tutti coloro che stanno partendo per portare il loro soccorso:
non partite senza aver prima chiamato i numeri messi a disposizione.
Siate attrezzati e soprattutto autosufficienti sia per quanto riguarda il vitto che l'alloggio.

Se volete invece mandare un contributo economico potete spedirlo a:

Conto Corrente Bancario
RIFONDAZIONE PER L'ABRUZZO
IBAN: IT32J0312703201CC0340001497

RAPPORTO AMNESTY INTERNATIONAL SULLA PENA DI MORTE NEL 2008

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Riporto qui di seguito il comunicato di AMNESTY INTERNATIONAL riguardante i dati sulla pena di morte nel mondo per l'anno 2008, pubblicato in data 24/03/2009.

"Amnesty International ha diffuso oggi i dati sulla pena di morte nel mondo, sottolineando che nel 2008 sono state eseguite più condanne in Asia che in ogni altra parte del pianeta, avendo la Cina da sola messo a morte più persone che il resto del mondo considerato nel suo complesso. Per contrasto, in Europa solo un paese ricorre ancora alla pena di morte: la Bielorussia.

"La pena di morte è la punizione estrema. È crudele, inumana e degradante. Nel XXI secolo non dovrebbe esserci più posto per decapitazioni, sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

Secondo il rapporto di Amnesty International, "Condanne a morte ed esecuzioni nel 2008", tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono state messe a morte almeno 2390 persone in 25 paesi e sono state emesse almeno 8864 condanne alla pena capitale in 52 paesi.

Il rapporto dell'organizzazione per i diritti umani segnala i paesi in cui sono state emesse condanne a morte al termine di processi iniqui, come Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Nigeria, Sudan e Yemen; l'uso spesso sproporzionato della pena di morte nei confronti di persone povere o appartenenti a minoranze etniche o religiose in paesi come Arabia Saudita, Iran, Stati Uniti d'America e Sudan; il costante rischio che vengano messi a morte innocenti, come dimostrato dal rilascio di quattro prigionieri dai bracci della morte statunitensi.

Molti prigionieri subiscono condizioni di detenzione particolarmente dure e sono sottoposti a forte stress psicologico. Ad esempio, in Giappone l'ordine d'impiccagione viene notificato ai prigionieri solo la mattina stessa dell'esecuzione, mentre i familiari vengono informati dopo che questa ha avuto luogo.

"La pena capitale non è solo un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un omicidio commesso dallo stato. A tutto questo dev'essere posta fine" - ha sottolineato Khan.

La maggior parte dei paesi del mondo si sta avvicinando all'abolizione della pena di morte: solo 25 dei 59 paesi che ancora la mantengono hanno eseguito condanne nel 2008. Amnesty International ammonisce tuttavia che, nonostante questa tendenza positiva, centinaia e centinaia di condanne a morte continuano a essere emesse in tutto il mondo.

Questi progressi sono stati anche sminuiti dalla ripresa delle esecuzioni a Saint Christopher e Nevis (le prime nel continente americano, esclusi gli Stati Uniti d'America, dal 2003) e dalla reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento.

"La buona notizia è che le esecuzioni hanno luogo in un piccolo numero di paesi. Questo dimostra che stiamo facendo passi avanti verso un mondo libero dalla pena di morte. La brutta notizia, invece, è che centinaia di persone continuano a essere condannate a morte nei paesi che ancora non hanno formalmente abolito la pena capitale" - ha concluso Khan.

SOMMARI REGIONE PER REGIONE:

Il maggior numero di esecuzioni nel 2008 è stato riscontrato in Asia, dove 11 paesi continuano a ricorrere alla pena di morte: Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam. Solo in Cina hanno avuto luogo quasi tre quarti delle esecuzioni su scala mondiale, 1718 su 2390, dati che si teme potrebbero essere più elevati poiché le informazioni sulle condanne a morte e le esecuzioni restano un segreto di stato.

Il secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato nella regione Africa del Nord - Medio Oriente. In Iran sono state messe a morte almeno 346 persone, tra cui otto minorenni al momento del reato, con metodi che comprendono l'impiccagione e la lapidazione. In Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione.

Nel continente americano solo gli Stati Uniti d'America hanno continuato a ricorrere con regolarità alla pena di morte, con 37 esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. Il rilascio di quattro uomini dai bracci della morte ha fatto salire a oltre 120 il numero dei condannati alla pena capitale tornati in libertà dal 1975 perché riconosciuti innocenti. L'unico altro stato in cui sono state eseguite condanne a morte è stato Saint Christopher e Nevis, il primo dell'area caraibica ad aver ripreso le esecuzioni dal 2003.

L'Europa sarebbe una "zona libera dalla pena di morte" se non fosse per la Bielorussia, dove l'uso della pena di morte è avvolto dalla segretezza. Le condanne vengono eseguite con un colpo di pistola alla nuca e non vengono fornite informazioni sulla data dell'esecuzione né sul luogo di sepoltura. Le esecuzioni nell'ex repubblica sovietica sono state quattro.

Nell'Africa sub-sahariana, secondo dati ufficiali, sono state eseguite solo due esecuzioni ma le condanne a morte sono state almeno 362. Quest'area ha registrato un passo indietro, con la reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento."


E pensare che il nostro attuale e"beneamato" presidente della camera, Gianfranco Fini, appoggiò e prese attivamente parte ( come segretario dell'organismo giovanile dell' MSI, ossia il "Fronte della Gioventù" ) alla petizione promossa nel 1981 da Giorgio Almirante, che prevedeva la reintroduzione della pena capitale in Italia e che riuscì a raccogliere oltre un milione di firme.